La creatività come motore di sinergie nel segno dell’arte: a tu per tu con Camilla Mineo

TRA LE NOVITA' DI PARMA 360 FESTIVAL E IL LAVORO ALLA CUBO GALLERY

È in arrivo la nuova edizione di Parma 360, il Festival della creatività contemporanea che dal 14 aprile al 3 giugno porterà in città pittura, fotografia, arte digitale, scultura, concerti, performance e laboratori. Alla sua direzione artistica c’è Camilla Mineo, che abbiamo incontrato a ridosso della presentazione a Milano, negli spazi della Cubo Gallery, altro progetto espositivo che la vede impegnata in città. Creatività non è infatti soltanto la parola d’ordine di Parma 360, ma è la base di partenza del percorso che ha portato Camilla a occuparsi oggi di diversi progetti culturali, in città e non solo.

Cresciuta in un ambiente familiare in cui “a modo nostro, c’è tanta creatività” – tra un padre fotografo, la mamma che è una creativa della cucina e uno zio designer – dopo il liceo scientifico, Camilla si è dedicata alla storia dell’arte. “All’Università per me è stato fondamentale il rapporto con la professoressa Gloria Bianchino, con la quale abbiamo realizzato diversi progetti. Ho avuto la fortuna di poter collaborare con lo Csac, di avvicinarmi al mondo del design e della fotografia”. Dopo la laurea ha collaborato con Fotografia Europea, a Reggio Emilia, e Paratissima, a Torino, prima di diventare curatrice, per 3 anni di Art Gallery, a Parma. “Durante tutto questo percorso, mettendo insieme tutte le esperienze fatte nel mio piccolo, mi è venuta l’idea di un festival proprio perché vedevo che nelle altre città l’arte era veramente importante; poteva mettere in relazione gli spazi espositivi e anche attuare dei processi di rigenerazione urbana e culturale. Così ho scritto il progetto di Parma 360 su un foglio di word e sono andata dall’allora assessore Ferraris proponendole questa idea di un festival diffuso in città. A lei è piaciuto molto. Poi abbiamo partecipato ad un bando di finanziamento, Funder 35, vincendolo con un importante contributo che ci ha consentito di partire”. Da allora il festival è cresciuto grazie alla collaborazione di diverse professionalità, come quelle di Chiara Canali e Simona Manfredi, e il sostegno dei numerosi partner pubblici, privati e sponsor ed oggi è giunto alla terza edizione.
Ma senza le sue esperienze precedenti, Parma 360 forse non sarebbe mai nato, per questo Camilla manda un messaggio ai giovani: “Poter fare tante esperienze durante l’università credo sia fondamentale, quindi bisogna assolutamente buttarsi nel mezzo e non avere paura, perché abbiamo tutti tantissime cose da dire. Bisogna buttarsi. Con il mio carattere – confessa – non avrei neanche mai pensato di riuscire a dare gli esami all’Università e invece ce l’ho fatta e quindi credo che bisogna mettersi in gioco e non avere paura, perché si sbaglia, ma si può ricominciare“.

LA CUBO GALLERY – Dall’autunno 2017 Camilla Mineo è anche la direttrice di Cubo Gallery, la galleria d’arte all’interno dello spazio creativo di via La Spezia 90. “La collaborazione con la Cubo Gallery è nata questa estate, quando Alessandro Chiodo, che è un po’ il ‘deus ex machina’ di tutto il Cubo, mi ha chiamata per dirigere la galleria”. Nato nel 2013 sotto l’insegna di LoppisOpenLab, il contenitore creativo è stato poi ‘battezzato’ come Cubo dopo l’aggiunta di un nuovo spazio che ospita la galleria principale. Il ruolo di Camilla all’interno della galleria è molto attivo: “Gli impegni sono tantissimi, quindi è sempre molto complicato riuscire a conciliare tutto. Per questo ho delle fantastiche collaboratrici, siamo una grande squadra al servizio dell’arte e della galleria“.
Gli artisti invitati a esporre, secondo l’idea originale di Alessandro Chiodi ed Elena Saccardi, sono molto giovani, principalmente under 35 e provenienti da tutto il mondo. La Cubo Gallery “è un progetto particolare perché chiunque si immagina una galleria come un discorso prettamente speculativo, di vendita, di mercato. Ovviamente questa componente c’è, però non è la missione finale”. Si tratta principalmente di “un progetto culturale, perchè da quando Elena e Alessandro l’hanno fondata ha sempre invitato gli artisti a lavorare negli spazi e nella galleria. I direttori artistici, insieme ai collaboratori, hanno sempre costruito dei progetti che fossero unici e speciali, proprio per gli spazi della Cubo“.
Dalla sua nascita ad oggi, il Cubo è cresciuto, diventando “un polo molto complesso e articolato”, costituito da 4 piani. All’interno diverse figure professionali e creative fanno ognuna il suo lavoro, insieme ad attività di coworking riunite intorno a un edificio. Il Cubo in sè sono le tante facce di questo edificio”. Infatti, ogni piano è abitato da varie attività: studi di architetti, un mercatino di modernariato, e poi stilisti, un’agenzia di comunicazione e tanti altri.
“La parte sicuramente più interessante del lavoro alla Cubo Gallery è il contatto con gli artisti. La cosa bella di lavorare nell’ambito dell’arte contemporanea è poterli conoscere, ragionare assieme, scegliere le opere e costruire insieme dei progetti“. Fondamentale nel lavoro di Camilla, è “fare rete tra tutti i progetti in cui lavoro; una cosa a cui tengo molto è creare reti, sinergie in città, sia con gli artisti, sia con le varie realtà. Per esempio – spiega – Cubo sarà una delle protagoniste del festival Parma 360, perchè ha presentato una proposta artistica da inserire nella programmazione. Sarà all’Ospedale Vecchio promotrice di una mostra molto bella”.

PARMA 360 – In questa sua terza edizione, il festival organizzato dalle associazioni 360° Creativity Events ed Art Company presenta una novità: l’introduzione di un tema, “la natura, il rapporto uomo-ambiente e la sostenibilità“. Un tema ricco e sfaccettato che da marzo a luglio sarà oggetto di iniziative anche da parte del Comune e dell’Università di Parma.
Tra gli spazi che verranno occupati dall’arte, non si può trascurare l’Ospedale Vecchio, che permetterà per la prima volta a Parma 360 di arrivare in Oltretorrente. “La crociera è uno spettacolo, molto impegnativa sul piano logistico e di allestimento, solo la navata lunga è di circa 82 metri. Inserire opere d’arte in questo contesto è complicato, ma speriamo che l’esito sia positivo. L’Ospedale Vecchio ospiterà quattro artisti: Barbara Nati, Ernesto Morales, Francesco Di Luca e Giovanni Frangi. Diventerà il cuore del festival“, anticipa Camilla.
Tra gli altri luoghi degli appuntamenti di Parma360, la chiesa di San Tiburzio, che ospiterà un‘installazione di Daniele Papuli, un artista che lavora la carta; San Quirino, in cui sarà allestita una mostra di Franco Fontana e Davide Coltro. “Ogni edizione vorremmo riaprire posti dimenticati, abbandonati, sconosciuti a volte, per restituirli alla città, perchè siamo convinti che, tramite queste contaminazioni di arte contemporanea e storia, si possa dare nuova vita alle eccellenze del territorio“.
Una conquista molto importante per il festival è inoltre stata l’inserimento nel dossier di Parma 2020 per la candidatura a città capitale della cultura italiana, con un progetto legato alla video-arte. “Per noi è stato un onore essere invitati dall’assessore Michele Guerra a partecipare al progetto, perchè siamo la realtà più piccola, un’associazione culturale, e anche i più giovani”.

 

di Lara Boreri e Fabio Manis

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