Nel carrello della solidarietà raccolti oltre 100mila prodotti per i bisognosi

18^ COLLETTA ALIMENTARE: OTTIMI RISULTATI NONOSTANTE LA CRISI, "RIPENSARE AI NOSTRI BISOGNI"

Volontari Colletta alimentareDati confortanti quelli dell’ultimo censimento di prodotti raccolti in occasione della Colletta alimentare tenutasi sabato 29 novembre, a Parma come in tutta Italia. I beni alimentari accumulati in un solo giorno nella provincia parmigiana ammontano a 100tonnellate e 814 chili,  di cui pasta circa 17 tonnellate, pelati circa 16 tonnellate così come legumi. In tutto il Parmense sono 79 le strutture caritative accreditate che contribuiscono ad assistere le 15.542 persone bisognose, di cui 7.657 solo in città.
Parma con il suo contributo è la quarta città in regione in termini numerici ad aver risposto all’appello per la spesa solidale sul totale di 971 tonnellate e 995 chili di prodotti raccolti su tutto il territorio dell’Emilia Romagna. Si registra solo un leggero calo rispetto al 2013, 28 tonnellate in meno (equivalenti al 2,8% del totale) a causa della mancata adesione da parte di un’intera catena Gdo dove l’anno scorso la raccolta era stata di 52 tonnellate.

I VOLONTARI – Linfa vitale della Colletta alimentare sono i volontari che, dislocati nei vari supermercati aderenti, coadiuvano il lavoro facendo da anello di congiunzione tra donatori ed onlus. “Ad impressionare è il target di quest’ultimi – come ci spiega Stefano Demaldè, responsabile provinciale per Parma – si va dai ragazzi della terza media, fino ai pensionati, abbracciando le più disparate classi sociali”.

Tra gli altri quest’anno, ad indossare la pettorina di Colletta Alimentare sono stati anche i giovani volontari provenienti dal Rotaract. “L’aiuto pratico apportato dal Club si è sostanziato prevalentemente nella fornitura di automezzi per la raccolta delle derrate alimentari e nel pubblicizzare l’evento”, come spiega il presidente del Rotary club Parma Farnese Michele Bodria. “E’ lo spirito di servizio che ci caratterizza ad imporre ai soci di tentare di individuare le criticità sociali e di impegnarsi a porvi rimedio. Tra di esse, la povertà alimentare è sempre stata al centro della nostra attenzione, anche prima della condivisione a livello nazionale della mission di Banco Alimentare”.

Colletta alimentare, foto dal sito del Comune di ParmaContributo importante anche quello del Comune di Parma con il coinvolgimento del Circolo Dipendenti Comunali che, per la prima volta come ente, hanno effettuato la raccolta di alimenti da lunedì 24 a venerdì 28 novembre all’ingresso dipendenti del Duc e nella Residenza Municipale.

 

LA MISSIONE – Giunta ormai alla sua XVIII edizione, la realizzazione della ‘Giornata Nazionale della Colletta Alimentare’, svoltasi per la prima volta nel 1997, ha motivazioni ideologiche profonde. Le stesse che, ancora oggi, ne ispirano l’attuazione: la necessità di aumentare le fonti di approvvigionamento per il recupero degli alimenti in favore degli enti caritativi e dei relativi assistiti, purtroppo sempre in aumento; il bisogno di salvare prodotti a lunga conservazione, non reperibili in quantità sufficiente mediante recupero quotidiano; in ultima istanza il desiderio di far conoscere l’opera del Banco Alimentare proponendo a tutti un gesto concreto di carità.

 

COME FUNZIONA – La scelta del periodo, quello di fine novembre, non è casuale. La prima grande distribuzione agli enti prescelti si effettua infatti in vista delle festività natalizie. L’altra parte, come spiega Elisa Mazza, responsabile comunicazione del Banco Alimentare, avviene, con uno smistamento graduale, fino a fine marzo. Nel frattempo i prodotti vengono imballati in appositi cartoni e stoccati in magazzini permanenti della Fondazione Banco Alimentare Emilia Romagna Onlus (siti nelle città di Imola e Parma), così da garantirne una corretta conservazione.

 

NEL RESTO DELL’ANNO – La Colletta alimentare, che si svolge una volta l’anno a livello nazionale, mira alla sensibilizzazione del più ampio numero di cittadini,  anche e soprattutto di coloro i quali durante il resto dei giorni rimangono fuori dagli impegni e dagli appuntamenti mensili del Banco.
Il lavoro, che sottende ad una giornata simbolo, è continuo e coinvolge molti enti, animati da professionisti e volontari che lavorano gomito a gomito quotidianamente. In Emilia Romagna si contano ad esempio 800 strutture che cercano di sostenere le circa 160.000 persone in difficoltà.
Va da sé che ogni anno ci si adopera per migliorare i risultati registrati in precedenza, anche e nonostante la crisi economica che si abbatte indistintamente costringendo molte famiglie a chiedere aiuto invece che darne.
“L’evento inoltre costituisce – come confermano le testimonianze di diversi volontari – una possibilità educativa, rinnovata negli anni, alla gratuità”, conferma Mazza.”La stessa crisi che spesso fa abbassare lo sguardo e chiude il cuore è stata però anche occasione e motivo per ripensare in modo diverso al bisogno degli altri e di ciascuno di noi“.

E’ per questo che a fronte di un’emergenza alimentare che mostra sempre più spesso il proprio volto, un livello più alto di consapevolezza è ciò che si augura Banco Alimentare per il futuro.

 

di Greta Bisello, Chiara Di Palo, Francesca Ponchielli.

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