Che scelta universitaria hai fatto? Come districarsi tra dubbi e incertezze

L'OFFERTA FORMATIVA É SEMPRE PIÙ VASTA. ECCO COME PRENDERE UNA SCELTA GIUSTA E CONSAPEVOLE

Quale corso di laurea scelgo?“. Questa è la domanda che attanaglia migliaia di studenti al termine del proprio percorso scolastico superiore. Ebbene sì, perchè al termine della scuola secondaria si è tenuti a prendere le decisioni che si presume debbano segnare e creare il futuro di un giovane. E così, ci si ritrova a dover decidere se proseguire gli studi o meno e qualora si decida di continuare il proprio percorso di studi, ecco che si deve scegliere tra la miriade di corsi di laurea esistenti in tutta Italia.

LE DIFFICOLTÀ NEL FATIDICO MOMENTO- Il 14 febbraio, presso l’Aula dei Filosofi dell’Ateneo di Parma, ci si è interrogati proprio sugli elementi che rendono la scelta un vero e proprio problema. A detta della delegata del rettore per l’orientamento, Chiara Vernizzi, ci sono diversi fattori e criteri decisionali che rendono il tutto più complicato. Per esempio, tra i criteri decisionali troviamo le esperienze altrui, i consigli, il ranking internazionale, la possibilità di studiare all’estero e i passaparola. Questi fanno sì che i soggetti siano invasi da così tante opportunità che non sono capaci di scegliere. Invece, tra i fattori decisionali vi troviamo: gli interessi personali, le abilità, la motivazione, gli sbocchi professionali, le professioni emergenti (date dal mondo del lavoro in continuo mutamento) e i cambiamenti inevitabili che comporterebbe la vita universitaria. Si tratta di fattori che quindi mettono il giovane nella condizione di dover coniugare passione e realtà confrontando opzioni e risorse personali, verso un’identità autonoma.

CONSIGLI E SUGGERIMENTI-  Per poter evitare di essere fuorviati o semplicemente per effettuare la scelta giusta, durante l’incontro la delegata del rettore per il counseling psicologico, Dolores Rollo, ha consigliato ai ragazzi presenti di raccogliere più informazioni possibili, confrontare i vari corsi di interesse, frequentare per esempio gli open day che a Parma si terranno dal 2 al 4 aprile. Sono  giornate di incontro in cui l’ateneo è aperto a futuri studenti e genitori ed in cui i diretti interessati hanno l’opportunità di “toccare con mano” e sentire i vari rappresentanti di corso, confrontarsi con eventuali docenti delegati o studenti presenti in modo da ottenere quante più informazioni possibili in merito alla facoltà di interesse. Tra i servizi offerti ci sono anche i colloquio per l’orientamento: si tratta di incontri con degli esperti atti a guidare i futuri studenti verso la scelta più adeguata alla propria persona; per poterli fissare è opportuno concordare un incontro scrivendo ad esempio per l’Unipr a orienta@unipr.it; per poter venire a conoscenza degli altri servizi offerti per garantire un coretto orientamento in ingresso si consiglia di consultare invece il link https://www.unipr.it/orientamento_in_ingresso). 

A disposizione ci sono anche le sedute con il counseling psicologico. Quest’ultimo è un servizio gratuito offerto dall’università basato sulla riscoperta delle risorse della persona in esame attraverso un ascolto attento e di qualità, a sua volta questo servizio presenta diverse sottocategorie: c’è il counseling di apprendimento che si focalizza sul potenziamento del metodo di studio del soggetto, il counseling di gruppo, il counseling di orientamento per studenti in ingresso e/o in uscita ed infine il counseling alla persona atto a incrementare la qualità di vita dell’individuo; per poter usufruire del servizio è necessario inviare una e-mail a counseling@unipr.it (per ulteriori informazioni si consiglia di consultare il seguente link https://www.unipr.it/servizi/servizi-lo-studio/counselingpsicologico) Si tratta di una grande opportunità perchè permette di essere guidati da personale competente verso la scelta più consapevole. Quest’ultimo permette infatti agli studenti di pensare positivamente al proprio futuro e lo fa andando a potenziare aspetti quali la resilienza, l’autostima, la speranza, l’ottimismo e favorendo l’inclusione sociale degli studenti.

 IL RUOLO DEI GENITORI- É quindi importante che i giovani facciano una scelta autonoma, ma che vengano aiutati nel prenderla. La famiglia, per esempio, dovrebbe accompagnare e affiancare l’interessato durante tutto il percorso decisionale, ma non deve sostituirsi a lui nella scelta perchè ciò potrebbe portare ad una valutazione sbagliata, che rischia di essere più un fallimento che un successo. Un genitore dovrebbe “essere scafolding”, a detta della prof.ssa Rollo, ovvero dovrebbe essere in grado di fornire l’aiuto di cui il figlio necessita. E affinchè i ragazzi possano essere chi vogliono essere e non chi devono essere, il ruolo del genitore dovrebbe limitarsi ad orientare, consigliare e assistere il proprio figlio e non imporre sullo stesso la propria visione o addirittura la propria decisione. 

SONDAGGIO TRA GLI STUDENTI UNIPR-  Ma cosa pensano a riguardo gli studenti dell’Università di Parma? Tramite un sondaggio eseguito su un campione di studenti (111 per la precisione), è scaturito che il 69,4 % frequenta il corso che era la sua prima scelta, il 12% ritiene che qualcosa ha impedito loro di iscriversi alla prima scelta, per contro il 18,5% di loro afferma di non frequentare il corso che avrebbe voluto. La maggior parte degli studenti (l’81,1%) ha dichiarato di aver scelto una facoltà piuttosto che un’altra consultando e confrontando i siti dei vari atenei. Solo il 9% dice di  aver preso la scelta basandosi su consigli ed esperienze di amici e parenti e solo il 2,7 % afferma di aver preso parte agli open day effettuati dall’università.

Per quanto riguarda il ruolo dei genitori: il 93,6 % ritiene di non essere stato influenzato dai genitori nella scelta, mentre i 6,4 % hanno affermato il contrario.

In merito al grado di apprezzamento della propria scelta possiamo constatare che l’81% si ritiene contento di frequentare l’ateneo di Parma, l’11 % ritiene di voler cambiare università se ne avesse la possibilità, il 6,3 % si ritiene abbastanza soddisfatto sebbene si evidenzino la scarsa organizzazione degli orari durante i quali si tengono le lezioni ed infine l’1, 3% avrebbe voluto frequentare l’università indicata come prima scelta.

L'”operazione maieutica” della scelta universitaria non è affatto semplice quindi. E al contrario di come sembra essere per la maggioranza degli studenti, andrebbe affrontata meglio, con la maggior consapevolezza possibile per eliminare le decisioni eseguite in base al sentito dire o all’impressione del primo momento. Solo la scelta giusta permette infatti agli studenti di essere propositivi nei loro studi, affrontare le sfide con passione ed essere quindi più pronti all’entrata al mondo del lavoro. L’Università di Parma offre diversi servizi a sostegno di questa decisione, serve solo prendere in mano il proprio futuro, e non lasciarlo in balia delle sensazioni.

di Krizia Loparco 

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