The Irishman, Scorsese conquista con il racconto di un periodo chiave degli Usa

La storia di un iralndese all’interno della mafia di Philly, i rapporti con Hoffa e la narrazione di un periodo controverso

 

L’idea che sta alla base di The Irishman (Netflix 2019) da parte del celeberrimo regista Martin Scorzese è molto facile: girare un capolavoro per noi comuni mortali e per i nostri posteri. The Irishman doveva essere il definitivo “filmone” di Martin Scorzese.

La prima considerazione da fare è che si tratta di un qualcosa che viene redatto in età avanzata (professionalmente parlando). Martin Scorsese (79 anni) chiama a raccolta i suoi attori più cari, ossia: Harvey “Charlie Cappa” Keitel (80 anni), Robert De Niro (76 anni), Joe Pesci (76 anni) ed in più la new entry Al Pacino (79 anni) per girare un film seguendo i ritmi del cuore di una certa età.

The Irishman è arricchito in termini di grandeur e ambizione ma più morigerato. Dopo il piano sequenza iniziale, con il quale Scorsese ci porta dentro l’ospizio dove lentamente tutto prenderà senso e forma, il film si affida progressivamente a una regia composta e classica. The Irishman è l’omaggio ad un cinema che non c’è più. È sempre un film Gangster ma che ha trovato dimensioni diverse: il minutaggio (estremamente lungo ma piacevole) ha voluto mettere all’attenzione più cose da raccontare, più storie e più Storia (come ad esempio: Kennedy, Hoffa, il sindacato, la baia dei Porci).

LA STORIA DEGLI USA – The Irishman rimette in scena la Storia degli Stati Uniti filtrandola attraverso il ricordo di un gangster irlandese, il famoso Frank Sheeran interpretato divinamente da uno splendido Robert De Niro.

Nel film i rapporti tra i protagonisti sono ribaltati: la narrazione parte da una casa di riposo, da un presente dove la morte è la realtà assodata, in quanto l’unico rimasto in vita è Frank Sheeran. I ricordi dell’irlandese tornano indietro al passato remoto, agli anni ’50 in cui comincia a lavorare per il boss mafioso Russell Bufalino. Ma da quella memoria ci si ritrova immersi con gli altri protagonisti che si presentano come fantasmi, spettri in sofisticata computer grafica: Robert De Niro, Joe Pesci (Russel Bufalino) ed Al Pacino (Jimmy Hoffa) sono stati ringiovaniti tramite la tecnologia del de-aging, lo spettatore sa bene che i loro volti reimmaginati per essere più giovani di 30 o 40 anni non sono mai esistiti con quelle fattezze.

LA TRAMA E LE VERITA’ – Come detto, l’idea di Scorzese era quella di dare un’interpretazione ad una delle pagine più buie e mai spiegata (ufficialmente) nella storia americana. Frank Sheeran è un umile lavoratore, immigrato negli Usa dall’Irlanda che ha lottato in Italia per l’esercito statunitense durante la Seconda Guerra Mondiale, stando sotto agli ordini del Generale Patton.

Una volta tornato in patria (USA) Sheeran conosce Russel Bufalino (elemento chiave del film) ed il boss della Mafia di Philly (Philadelphia) Angelo Bruno. Dopo aver fatto conoscenza con i due boss, l’irlandese si mette alle loro dipendenze. Sheeran diventa, nel corso del film, uno dei più grandi amici di Jimmy Hoffa, vera istituzione americana durante il post seconda guerra mondiale. Hoffa era fondatore e leader della International Brotherhood of Teamster e divenne un controverso protagonista delle lotte sindacali dell’epoca.

Il film riporta i più grandi avvenimenti reali successi in quegli anni: l’arresto di Hoffa; la figura di Antonio Provenzano “Tony Prò”; l’importanza di Anthony Salerno; l’uccisione di Crazy Joe (Joe Gallo a Little-Italy); la ricostruzione dei sindacati; i Kennedy; le guerre tra le famiglie; l’importanza di Russel Bufalino; l’effettiva forza della mafia all’interno dei sindacati; la nascita – seppur accennata brevemente – di Las Vegas; l’importanza di Cuba e dell’odio per Castro. La parte più intensa, Scorzese, la prova a dare per giustificare la scomparsa il 30 luglio 1975 di Jimmy Hoffa: ancora oggi un capitolo controverso della storia americana.

Le riprese del film sono iniziate nell’agosto 2017 nella città di New York e sono terminate il 5 marzo 2018. Il budget del film, ha subito una variazione: inizialmente doveva avere un tetto massimo di 100 milioni di dollari ma, durante le riprese, è aumentato fino a 140 milioni. Il Motivo? La causa dei tanti effetti speciali per ringiovanire i protagonisti di trent’anni. L’aumento del budget ha fatto si che le case di produzione cambiassero: si è passati dalla Paramount Pictures a Netflix.

Un film, di 3 ore e 30 minuti, ricco di colpi di scena ambientato durante un periodo storico che affascina tutti, con una narrazione lenta ma avvincente ideata da Scorzese ed interpretato da attori – seppur non più giovanissimi – di indiscussa bravura: merita assolutamente di essere visto.

di Alessandro Borasio

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