Cibi a base di insetti in Italia e UE: a che punto siamo? Parola agli esperti

Si chiamano Novel Food e in Europa si sta lavorando alla loro regolamentazione. Ma a che punto siamo? Quando potremo vederli nei nostri piatti?

 

Mangiare un gelato con granella di insetti, assaggiare un panino ripieno di larve durante un prelibato aperitivo in centro con gli amici oppure gustare succulenti tagliolini in bianco con mosche, formiche, ragni fritti in qualche ristorante gourmet e stellato, potrebbe essere realtà anche in Italia e nel resto dell’Europa? Sì, in un futuro prossimo, quello che al momento per molti sembra essere un alimento impossibile da proporre nelle tavole del nostro Paese, potrebbe essere tra poco effettivo e possibile.

Relativo a questo tema si è svolto proprio un webinar organizzato dall’Università di Parma dal titolo: “Novel Food e insetti edibili tra sicurezza e sostenibilità”, introdotto e presieduto per la prima sessione, dalla Prof.ssa di Diritto Pubblico Comparato dell’Università di Parma, Lucia Scaffardi.

Gli alimenti “nuovi” rispetto a quelli tradizionalmente intesi sono il fulcro del seminario interattivo online: il dialogo con alcuni esperi del settore, ha permesso di capire e di descrivere le questioni legate alla sostenibilità e al futuro in cui, anche all’interno dell’Unione Europea, ci ciberemo di insetti.

 

Perchè gli insetti sarebbero una soluzione ottimale?

L’Europarlamentare Paolo de Castro, coordinatore della Commissione Agricoltura, Ministro delle politiche agricole e forestali nel governo D’Alema e docente dell’Università di Bologna ha indicato i Novel Food come una strategia per abbassare il consumo di carne bovina e ricercare le proteine negli insetti. Per equilibrare la domanda e l’offerta di cibo, a fronte dell’aumento vigoroso della popolazione e del reddito procapite, è infatti necessario ricercare delle fonti proteiche alternative.

La sostenibilità come sostiene Stefano Sforza, Prof. Di Chimica Organica dell’Università di Parma, dovrebbe essere una uguaglianza; ma in realtà la produzione di alimenti ad alto contenuto proteico è ad oggi molto poco sostenibile, data la notevole quantità di soia importata dall’Unione Europea e destinata per l’alimentazione animale. Anche lo spreco annuale alimentare è una falla del sistema produttivo, perché gli scarti generano un forte peso sulla sostenibilità ambientale.

Per ottenere cibo sano per tutti occorre ripensare a tutto il sistema di produzione, trasformazione, conservazione e consumo. E’ importante sottolineare che i Novel Food secondi solo alle uova, contengono un alto valore di aminoacidi essenziali nelle proteine: a basso impatto ambientale gli oli sono derivati da microalghe (Schizochytrium, Odontella aurita, Tetraselmis chuii), oppure sono alimenti provenienti da biomasse esotiche (Polpa dal frutto di baobab, Olio di krill antartico, Estratto della foglia di erba medica, Olio di Buglossoides arvensis, Salvia hispanica, Morinda citrifolia), o sono creati riutilizzando gli scarti (Olio del nocciolo di prugna, Licopene estratto dai pomodori, Estratto di rene di suino, Estratto di crusca di frumento), infine gli ingredienti provengono da nuovi processi tecnologici (Funghi, lieviti, pane trattati con i raggi UV, pesci idrolizzati, fucosillattosio, idrossitirosolo).

I Novel Food hanno quindi un ruolo chiave: gli insetti sarebbero una soluzione per una minore dipendenza dalla soia per nutrire i bovini e questo porterebbe a un minore consumo di suolo, a un minore utilizzo dei pesticidi e a un minore impatto dei trasporti.

Gli insetti sono veramente sicuri?

Chiara Dall’Asta, Prof.ssa di Chimica degli Alimenti dell’Università di Parma, rende comprensibile che non bisogna avere paura dei Novel Food: l’Unione Europea negli ultimi tre anni si sta molto impegnando in modo normativo e politico per combattere le fake news. La sicurezza alimentare dell’Europa, si basa su tre principi che devono essere sempre presenti in ogni autorizzazione indicata dall’EFSA: la sicurezza deve essere percepibile per il consumatore; ogni prodotto deve essere etichettato in modo adeguato, per non confondere; l’alimento nuovo pensato per sostituirne un altro, deve avere almeno lo stesso livello nutrizionale. Un Novel Food viene analizzato anche sotto il profilo tossicologico, anche se risultano alcuni gaps da colmare come la potenziale allergenicità degli insetti edibili e gli effetti della modulazione del microbioma.

Annalisa Volpato, Ricercatore in Diritto dell’Unione Europea dell’Università di Maastricht, si sofferma sugli obbiettivi del Regolamento 2015/2283, quali la libera circolazione degli alimenti, l’elevata tutela della salute umana e la protezione degli interessi dei consumatori, necessari per approvare i nuovi alimenti nell’arco di tempo di circa un anno e mezzo. I Novel Food sono alimenti utilizzati dopo il 15 maggio 1997 e rientrano nelle 10 categorie dell’Art.3 del Regolamento.

I Novel Food appaiono come un paradigma, data la pluralità di attori coinvolti (Commissione Europea, EFSA, Autorità Nazionali) nella cooperazione dello spazio amministrativo europeo.

Come sono percepiti gli insetti dalle persone?

 

La seconda sessione introdotta e presieduta dalla Prof.ssa Laura Pineschi di Diritto Internazionale e Direttore del Centro Studi in Affari Europei e Internazionali (CSEIA) dell’Università di Parma relativa a “Gli insetti edibili per il consumo umano: formazione e (dis)informazione sui cibi (in)commestibili”, è iniziata con l’intervento di Giovanni Sogari, Ricercatore in Economia Agraria e Docente di Analisi dei consumi alimentari dell’Università di Parma; attraverso anche alcune domande, è stata delineata la percezione degli insetti agli occhi del consumatore. Da queste ricerche è emerso che: il disgusto, la croccantezza, la curiosità, le proteine e la sostenibilità sono state le cinque parole associate al mangiare insetti; in Italia è ancora difficile la commercializzazione di prodotti a base di insetti; le farine, le barrette, il pane, la carne e i biscotti sono risultati i cinque cibi per cui si potrebbe pensare di realizzarli con proteine a base di insetti, mentre agli ultimi cinque posti di questa classifica troviamo le zuppe, le bevande alcoliche, le insalate pronte, le patatine fritte, gli yogurt.

Nonostante si sia continuato sempre a mangiare insetti dall’antichità, come lo scarabeo in Egitto o le cavallette in Francia, fino ai giorni nostri come ora nei paesi Asiatici, in molti percepiscono tre forme possibili di repulsioni verso il cibo quali: le proprietà sensoriali sgradevoli, la possibile indigestione, la conoscenza sulla natura della sostanza. La risposta dei consumatori si basa quindi su fattori socioculturali e psicologici: la mancanza culturale per il non mangiare insetti è un grande ostacolo comunicativo, come un alto livello di neofobia alimentare, le caratteristiche geografiche e le opinioni negative di amici e famigliari; invece, le degustazioni collettive, la curiosità e l’atteggiamento verso l’ambiente influenzano positivamente le persone, mentre diminuisce il disgusto.

Qual è la disciplina normativa europea sugli insetti?

Giulia Formici, Assegnista dell’Università di Parma con una Borsa Alte Competenze Regione Emilia-Romagna in ‘Sostenibilità alimentare e innovazione tecnologica’, ha descritto la disciplina normativa dell’Unione Europea e la procedura di autorizzazione, riallacciandosi al Regolamento UE 2015/2283 e illustrando i criteri sostanziali e temporali.

Andrea Germini, Team Leader Novel Foods di EFSA, ha delineato la sicurezza alimentare e i Novel Food, ovvero gli insetti edibili. La valutazione della sicurezza alimentare si divise in tre fasi: inizia con la caratterizzazione del prodotto e dei suoi componenti in base alla quantità, alla qualità, all’impatto sulla salute umana e alla contaminazione; procede con la storia e con l’intenzione d’uso e di consumo del prodotto; finisce con la valutazione delle informazioni nutrizionali e loro composizione e possibile allergenicità.

E’ possibile creare imprese per i Novel Food?

Alice Grassi di International Platform of Insects for Food and Feed (IPIFF) e Carlotta Totaro Fila, fondatrice di Alia Insect Farm, hanno trattato il tema del mondo delle imprese, descrivendo la loro startup innovativa e società agricola di allevamento di grilli e lo stabilimento di produzione di nuovi cibi come un processo 4.0 totalmente automatizzato, con un alto controllo della sicurezza e della scalabilità per una ripetizione di un modello economico fattibile, utilizzando le farine a base di insetti. Nonostante alcune difficoltà presenti in Italia per creare aziende relative ai Novel food, è possibile ottenere autorizzazioni per vendere un prodotto Made in Italy dialogando con le istituzioni. La sicurezza alimentare, il sapore e l’aspetto visivo sono elementi che caratterizzano i cibi italiani: è sempre opportuno considerare questi tratti, per ideare i Nobel Food.

Quando potremo gustare piatti a base di insetti?

 

Nonostante alcune perplessità e criticità messe in evidenzia per i piatti a base di insetti, per la fattibilità di creare nuove aziende agricole o per importare ed esportare i Novel Food, anche in Europa potremo gustare piatti prodotti con le proteine degli insetti, migliorando la sostenibilità della Terra. Ma fintanto che non si concluderà tutta la procedura di autorizzazione e di notifica, attualmente in Italia così come in altre parti d’Europa, non è ancora possibile reperire questi prodotti: si possono invece già trovare in alcuni stati, come per esempio la Svizzera, il Belgio e l’Olanda. Il Regolamento Europeo copre soltanto la parte normativa, mentre restano da colmare la parte di produzione, di allevamento e di commercio.

Recente una novità, il 3 maggio 2021 l’EFSA ha dato il via alla vendita e al consumo del tenebrione mugnaio, ovvero la larva di tarma della farina gialla. Mentre restano ancora da approvare altri 11 tipi di prodotti a base di insetti, questo è il primo passo. Entro breve potremo vedere sdoganato in Europa il consumo umano di insetti. Ma gli italiani saranno pronti a questo cambio di consumi? Chissà se qualche famoso chef  italiano che vediamo spesso in televisione non stia già pensando a qualche nuova ricetta originale.

di Jacopo Agnesini

 

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