“Bèbighèng”, la mostra di Fogliazza parla del disagio “dei figli degli altri”

Inaugurata al Centro Giovani Montanara l’esposizione di Gianluca Foglia che dà voce, senza sconti né pregiudizi, ai ragazzi che fanno parte delle baby gang

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La mostra di Gianluca Foglia, in arte “Fogliazza”, dal titolo “BÈBIGHÈNG. I figli degli altri” – che sarà possibile visitare fino al 24 dicembre – è stata inaugurata al Centro Giovani Montanara in via Pelicelli. L’esposizione, proposta collaterale del Festival della Parola, invita ad una riflessione su un tema molto attuale, il fenomeno delle baby-gang e del bullismo, connesso a microcriminalità e disagio giovanile.

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Protagonisti delle immagini di Fogliazza sono ragazzi dall’incerto futuro, che sembrano senza guida, senza educazione e che popolano, in gruppo, le strade delle città; Fogliazza dà loro voce, senza sconti né pregiudizi, regalando uno spazio d’espressione che nella realtà viene loro negato.

Ma sono solo loro gli unici colpevoli delle loro azioni? Siamo certi di non avere nulla da imputarci? Noi che ci limitiamo superficialmente a giudicarli, ad etichettarli, attenti a non profondere il benché minimo sforzo per provare a comprendere le ragioni del loro disagio, della loro rabbia?

Questo il pensiero dell’autore in merito: “Penso che chiamarle baby gang sia un po’ come dire baby squillo quando il problema sono i pedofili, come dire che la colpa è dei pusher e non di chi acquista la droga. Catalogare il fenomeno come disagio giovanile somiglia a un alibi: disagio adulto suona male? Forse questi giovani sono venuti al mondo a nostra insaputa? Di certo abbiamo smesso di conoscerli; per questo, sapere chi sono è più urgente di cosa fare: se prima non li conosciamo, possiamo solo girare attorno alle nostre tavole rotonde. Ho immaginato il loro punto di vista, disegnato le loro parole; questi giovani si rivolgono a noi adulti e forse sarebbe più corretto attribuire le loro colpe alla nostra assenza. Ho realizzato queste opere non perché so cosa pensano, ma perché, come genitore, sono cosciente del fatto che la responsabilità non è solo la loro”, “occorre una cultura dell’educazione, che è cultura civile, senza la quale è inutile qualunque altra forma di cultura, senza la quale sempre, sempre, si prospetta una crisi sociale”.

La mostra è un’iniziativa di Rinascimento2.0 ed è stata realizzata grazie a Opem SpAMarella srl e Net Project, con il contributo di Regione Emilia-RomagnaComune di Parma, Fondazione Cariparma.

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“Fogliazza”, già intervistato da ParmAteneo, è nato a Parma ed è autore e narratore teatrale, illustratore, fumettista e vignettista. Inizia fin da piccolo con le caricature e i disegni sulle magliette degli amici, per poi concentrarsi sui temi attuali, più sociali che politici, ma anche storici, legati anche alla città di Parma. Particolarmente legato ai temi della memoria, ha allestito diversi spettacoli costruiti sulla sintesi di racconto e disegno: Memoria indifferente. Le donne della Resistenza, Ribelli come il sole e arnesi da forcaOfficine libertà.

Foto e articolo di Mattia D’Annucci

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1 Commento su “Bèbighèng”, la mostra di Fogliazza parla del disagio “dei figli degli altri”

  1. Grazie per l’articolo, Mattia!

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