Lo Csac comincia a schiudersi: un nuovo cardine della cultura italiana

IL 'PROGETTO PARADIGNA' SARÀ COMPLETATO A MAGGIO: PRONTO IL NUOVO SITO WEB, PRESTO L'INAUGURAZIONE

csac1A partire dal prossimo maggio, in concomitanza con l’inizio dell’Expo a Milano, nella città di Parma avverrà l’inaugurazione e l’apertura al pubblico del Centro studi e Archivio della comunicazione dell’Università degli Studi di Parma, meglio conosciuto come Csac. Aprendo le sue porte e ampliando i suoi servizi agli interessati, il Centro diventerà  il nuovo punto di riferimento per l’arte contemporanea, sia a livello nazionale che internazionale.

LO CSAC: UN TESORO UNICO NEL SUO GENERE – Fondato nel 1968 dal professor Arturo Carlo Quintavalle e diretto per 25 anni dalla professoressa Gloria Bianchino, il Centro conserva nella sua struttura circa 12 milioni di pezzi risalenti al ‘900: più di 1700 dipinti, 300 sculture, 7000 bozzetti di manifesti e 2000 manifesti cinematografici, 2 milioni e 500mila disegni di architettura e design, oltre 4 milioni e 700mila negativi su lastra e su pellicola, 1 milione e 700mila stampe, numerosi oggetti di valore e apparecchi fotografici e cinematografici antichi, suddivisi in cinque sezioni principali: arte, fotografia, media, progetto e spettacolo. Con all’attivo oltre 100 esposizioni e altrettante pubblicazioni, l’archivio costituisce la più vasta raccolta di materiali originali della cultura visiva e progettuale in Italiacsac2

Dal 2007 la sede scelta per quest’attività è l’Abbazia di Valserena, un edificio cistercense del XIII secolo, detta anche ‘Certosa di Paradigna’, forse la stessa ‘Certosa’ dell’opera di Stendhal in cui si svolgono le avventure di Fabrizio del Dongo.

I compiti che il Centro si ripropone di portare a termine sono molteplici. Innanzitutto si occupa della raccolta di documenti e opere per poi catalogarli, tutelarli e conservarli, svolgendo quindi la funzione di archivio, ma è anche un museo e un centro di ricerca. Già in passato, infatti, sono state organizzate esposizioni per mezzo del Centro (tra le ultime, si ricorda la mostra ‘Fuoco nero: materia e struttura attorno e dopo Burri‘) e progetti educativi spesso rivolti alle scuole. La sua funzione di museo verrà ampliata a maggio con l’apertura dell’Abbazia, che fungerà quindi anche da sede di importanti esposizioni permanenti e non. Queste mansioni sono curate oggi dal nuovo presidente Luigi Allegri che, insieme al consiglio direttivo, porta avanti il progetto di rinnovo del Centro, denominato ‘Progetto Paradigna’ e già iniziato con l’apertura di un sito online.

PROGETTO PARADIGNA: FINE DEI LAVORI DI RISTRUTTURAZIONE – Il progetto, presentato lo scorso 4 ottobre e promosso dal rettore dall’Ateneo parmigiano Loris Borghi, verrà portato a termine il prossimo maggio dopo 8 mesi di lavori. Il piano di sviluppo prevede un intervento ambizioso di valorizzazione sia del complesso storico dell’Abbazia cistercense e del paesaggio agricolo circostante, sia delle attrezzature dedicate alle funzioni dello Csac. “Verrà esposta al pubblico con una mostra permanente, – ha dichiarato il prof. Allegri – solo una parte, accuratamente selezionata, delle opere contenute all’interno dell’archivio dello Csac”.

csac3È infatti impossibile esporre tutto il vasto patrimonio culturale ivi presente, consultabile comunque su richiesta dei fruitori, ma “l’importante è dare un’idea di ciò che questo tesoro inestimabile contiene”. Oltre alla riorganizzazione dell’archivio, è prevista anche la realizzazione di una nuova ala di deposito, di spazi per laboratori, didattica, restauro, atelier e workshop, per non parlare dell’allestimento museale della chiesa e delle sale colonnate, della valorizzazione della corte delle sculture, dell’attivazione della caffetteria con piccola ristorazione e della foresteria nelle ex celle monacali, “nelle quali i visitatori potranno anche dormire – ha spiegato Allegri – come facevano gli antichi monaci cistercensi, immergendosi nel paesaggio circostante ed identificandosi con esso”. Lo Csac, nella sua nuova identità, diventerà elemento unico, qualificante e di rilievo sia per l’Ateneo sia per il contesto locale, attirando visitatori appassionati e curiosi dell’arte contemporanea, non solo da tutta Italia ma anche dal resto dell’Europa.

NUOVO SITO WEB ACCESSIBILE A TUTTI – Un nuovo progetto per lo Csac significa non solo nuovi spazi, ma anche nuovi servizi a disposizione degli utenti. Da alcuni giorni, infatti, è possibile accedere al Centro anche a distanza, grazie al nuovo sito web che, con un aspetto multimediale ed intuitivo, si presenta molto ricco di informazioni. Diviso in sette sezioni, risulta fin da subito molto semplice nella navigazione e nella ricerca. Già nella prima sezione, ‘Chi siamo‘ si possono trovare altri piccoli sottogruppi relativi all’origine, allo sviluppo e all’attualità del Centro. Sono presenti poi approfondimenti sulle finalità, sull’archivio, sulla storia dell’Abbazia di Valserena e sui numeri delle opere (dipinti, sculture, disegni, bozzetti, ecc.) e degli oggetti che il Centro offre. La sezione ‘Visita‘ presenta una mappa con le informazioni per raggiungere la sede, oltre che i contatti e gli orari per le visite, al momento sospese in vista dell’inaugurazione di maggio. ‘Caffetteria e foresteria‘, la terza sezione del sito, spiega il progetto di aprire al pubblico anche servizi gastronomici, possibilmente relativi a prodotti tipici del territorio, negli spazi dell’Abbazia destinati in passato alle celle monacali. Giungendo nella sezione ‘Collezioni‘ si possono ammirare fotografie di alcune opere contenute nell’archivio, sempre suddivise in cinque settori principali (arte, fotografia, media, moda e progetto), ognuno dei quali presenta una breve ma esauriente descrizione. Continuando l’esplorazione del sito, spunta la sezione dedicata a ‘Mostre ed eventi’ dove sono scaricabili i documenti in .pdf relativi alle mostre in programma, alcune già visitabili (la sopracitata ‘Fuoco nero’) e altre future, post-inaugurazione. Un importante servizio offerto dal sito dello Csac è quello di ‘Ricerca‘ che consente di richiedere l’accesso agli archivi e la consultazione di alcune opere previo richiesta, che può essere effettuata anche dal sito stesso. Esso rimanda ad una biblioteca virtuale  dov’è possibile accertarsi della presenza del volume o dell’opera che si vuole analizzare nell’archivio dello Csac, per poi procedere con la richiesta di consultazione. L’ultima sezione, ‘Press‘, presenta invece le informazioni relative all’ufficio stampa e ai contatti, scaricabili in formato .zip per ogni mostra presentata e organizzata dal Centro. Infine, nella sezione in basso, otre alle informazioni di contatto è possibile iscriversi alla ‘Mailing list‘ per rimanere sempre aggiornati sulle ultime novità e attività dello Csac, anche cliccando sui link collegati alle pagine sui social network (Facebook, Twitter, Google+, Instagram).

 

di Laura Misuraca, Vittorio Signifredi

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