Romano Prodi all’Università di Parma. “La pace solo se ci sarà accordo tra Stati Uniti e Cina”

L'incontro "Il mondo sottosopra e l'Europa" ha visto come protagonista l'ex premier che ha posto una riflessione sul futuro dell'Europa nella situazione geopolitica attuale

La conferenza tenutasi mercoledì 15 febbraio presso l’Università di Parma ha visto come protagonista l’ex Premier ed ex presidente della Commissione europea, Romano Prodi. Nel suo intervento ha esposto una riflessione sull’Europa nella situazione geopolitica attuale. Il titolo dell’incontro era “Il mondo sottosopra e l’Europa”.

“Non potevo che scegliere questo titolo. – spiega Prodi in una una gremita Aula Magna- L’idea di fondo è proprio cercare di vedere se si può uscire dalla difficilissima situazione in cui ci troviamo, se e come l’Europa potrà avere un ruolo”.

L’incontro, promosso dall’Università di Parma e dal Circolo Culturale Il Borgo, è stato aperto dal discorso di saluti da parte del rettore dell’Ateneo, Paolo Andrei, poi dal Presidente onorario del Borgo, Albino Ivardi Ganapini e infine dal Sindaco di Parma, Michele Guerra. Tutto è stato introdotto e moderato da Fausto Pagnotta, docente in Storia del pensiero critico e coordinatore dell’Osservatorio sulla Città del Borgo. La conferenza è stata un ripercorrere gli incontri e le esperienze della politica mondiale di Prodi. Infatti, Pagnotta nel presentarlo mette in risalto le sue esperienze in Italia e in Europa.

L’arrivo del professor Prodi è stato accolto da un caloroso applauso da parte del pubblico.

La conferenza si divide in due parti, tra loro correlate. La prima tratta di due paesi, Cina e Stati Uniti. Due grandi paesi e potenze mondiali che hanno sempre “portato guai e problemi nel mondo”.

L’evoluzione è arrivata quando la Cina e la Russia hanno stretto alleanza. Nonostante questo, però, la Cina non ha ancora inviato armamenti alla Russia per il conflitto in Ucraina perché per la popolazione cinese “gli alleati vicini non si toccano”.

“La pace verrà solo se ci sarà l’accordo fra Stati Uniti e Cina. – dichiara Prodi- Putin ha in realtà una possibilità di azione estremamente limitata in questo. La chiave è a Pechino, più che a Washington o a Mosca”.

La seconda parte della conferenza invece ha come argomento centrale l’Europa. Senza entrare nei dettagli della storia dell’Europa dalla sua nascita ad oggi, Prodi si è concentrato sulla coesione e cooperazione tra i paesi membri. “L’Europa non esercita la sua forza collettiva a causa delle sue divisioni”. In questa forza, la politica è totalmente inesistente perché c’è molta diversificazione.

“Quando sono diventato presidente della Commissione Europa, ho votato per l’Europa, non per il paese che rappresento”. L’Europa è nata da una forte necessità e solidarietà proveniente dalla guerra. Da un sentimento forte che oggi non si sente più “perchè lentamente si sta dimenticando la storia”.

Ad oggi, l’Europa ha fatto molti progressi e ha una grossa forza di espansione perché è riuscita a passare da 6 paesi fondanti a 27 membri. Procede con la cooperazione e guida di due paesi in particolare, Francia e Germania. “Ma è una cooperazione forzata”.

“Non c’è una leadership pronta. Non si può fare una politica estera perché non si riesce a farlo, gli Stati non sono in grado di mettersi insieme. Senza una forza politica, non può esistere una forza economica”.

“Cosa potrebbe fare l’Europa per la pace quindi? Dovrebbe avere una sola voce. Con voci separate non si comincia neanche un dialogo”.

di Giulia Mastrocicco

foto di Angelo Boni Sforza

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