Allevatori per un giorno

INIZIATIVA DELLA COLDIRETTI PER SENSIBILIZZARE SUL MADE IN ITALY

Avete mai provato a mungere una mucca e a bere il latte appena munto? Tiepido, denso, grassissimo. Una di quelle cose che probabilmente fanno schizzare il colesterolo ben oltre la soglia minima, ma che almeno una volta nella vita bisogna provare. Sarà che io, se dovessi scegliere tra acqua e latte da mettere in tavola durante i pasti, sceglierei sicuramente la seconda e quindi posso essere un po’ di parte.


mucca
Lo scorso 6 febbraio la Coldiretti ha organizzato la più grande operazione di mungitura pubblica, con lo scopo di salvare il latte made in Italy in vista dell’addio al regime delle quote latte. Piazza del Campidoglio a Roma, Piazza Affari a Milano, Piazza Castello a Torino, poi Udine, Bologna, Firenze, Napoli, Bari, Palermo, Cosenza e il molo di Piazza San Marco a Venezia sono state trasformate in stalle a cielo aperto, dove ministri, governatori, sindaci, politici ed esponenti del mondo della cultura e del mondo economico hanno portato il loro gesto di solidarietà e sostegno agli allevatori italiani che ogni giorno garantiscono latte fresco, formaggi, ma anche la biodiversità.

L’obiettivo della Coldiretti è stato quello di far conoscere da vicino il difficile lavoro nelle stalle e gli effetti positivi per l’intera collettività, ma anche i pericoli dell’abbandono di un’attività insostituibile per la sicurezza alimentare, e soprattutto per l’economia e l’occupazione. Dall’inizio della crisi del 2007 in Italia sono già scomparse 150.000 mucche. Una stalla italiana su cinque viene chiusa, comportando la perdita di 32.000 posti di lavoro e il rischio della scomparsa del latte italiano, oltre che dei prestigiosi formaggi. Il sostegno agli allevatori va soprattutto per il furto di valore che essi subiscono vedendosi sottopagato il latte, oltre che agli inganni dovuti al commercio di latte e formaggi provenienti da chissà dove, ma spacciati come italiani. Nel 2014 sono stati prodotti dalle stalle italiane circa 110 milioni di quintali di latte e ne sono stati importati 86 milioni: “Per ogni milione di quintale di latte importato in più – denuncia la Coldiretti – scompaiono 17mila mucche e 1.200 occupati in agricoltura.” Nel 2015 la situazione rischia di precipitare in quanto il prezzo riconosciuto agli agricoltori non copre nemmeno i costi di produzione e spinge tante aziende agricole verso la chiusura. Dal 2007 ad oggi le importazioni di prodotti lattiero-caseari dall’estero sono aumentate del 23%: “difendere il latte italiano – sottolinea la Coldiretti – significa difendere un sistema che garantisce 180mila posti di lavoro, ma anche una ricchezza economica di 28 miliardi di euro pari al 10 per cento dell’agroalimentare italiano. La chiusura di una stalla non significa solo perdita di lavoro e di reddito, ma anche un danno con il 53% degli allevamenti italiani che si trova in zone montane e svantaggiate e svolge un ruolo insostituibile di presidio del territorio dove la manutenzione è assicurata proprio dal lavoro silenzioso di pulizia e di compattamento dei suoli svolto dagli animali. Nell’anno dell’Expo, la chiusura delle stalle – continua la Coldiretti – rischia di far perdere all’Italia il primato nella produzione di formaggi a denominazione di origine (Dop) che in quantità è addirittura superiore quella francese e contribuisce a forgiare l’identità nazionale in campo alimentare con oltre 48 specialità riconosciute a livello comunitario sparse lungo tutto lo stivale.”

latte_crudoIl prezzo del latte fresco moltiplica più di quattro volte dalla stalla allo scaffale con un ricarico del 328%. Dai dati della Coldiretti il latte viene pagato agli agricoltori in media 0,35 centesimi al litri, mentre viene rivenduto sugli scaffali ad un prezzo medio di 1,50€ al litro. Per bersi un caffè al bar un agricoltore deve vendere tre litri di latte, per un pacchetto di sigarette quasi quindici litri. A rischio un intero settore dell’economia italiana, oltre che la voce più importante dell’agroalimentare: 36.000 imprese che producono 11 milioni di tonnellate di latte bovino e generano un guadagno alla filiera di 28 miliardi di euro. Inoltre circa la metà del latte consegnato è destinato alla produzione di formaggi Dop.

In piazza a mungere insieme a migliaia di allevatori anche i ministri Martina, Poletti, Lorenzin, Orlando; i governatori Zaia, Maroni, Zingaretti, Rossi, Oliverio e Crocetta. C’erano anche i Sindaci Marino e De Caro. E ancora personaggi dello sport e dello spettacolo, dalla campionessa olimpionica Josefa Idem a Lella Costa, dal cantante Edoardo Vianello a Jimmy Ghione. A sostegno dell’iniziativa è stato anche lanciato su twitter l’hashtag #stoconchimunge. “Accogliamo con orgoglio questo segno concreto di solidarietà, vicinanza e sostegno al lavoro che tutti i giorni svolgono gli allevatori italiani, per garantire latte fresco e grandi formaggi Made in Italy ma anche la biodiversità e il presidio del territorio” ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “ora bisogna creare le condizioni nella filiera per dare il giusto valore al latte  italiano”.

di Chiara Corradi

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