La sfida eterna tra panettone e pandoro

I PRINCIPALI DOLCI NATALIZI INCANTANO E STUZZICANO IL PALATO DI TANTI, MA CHI VINCE QUESTA BATTAGLIA?

 

Panettone_vero

 

Ogni anno, in questo periodo di feste, c’è sempre questa frase che echeggia nelle nostre orecchie “preferisci il panettone o il pandoro?” tralasciando i gusti personali di ognuno di noi, andiamo a scoprire la storia di queste specialità Made in Italy.

In questa rivalità culinaria, il panettone è nato prima e ci sono alcune leggende sul dolce milanese: la prima è che un uno sguattero di cucina alla corte di Ludovico il Moro aiutò il cuoco che aveva bruciato un dolce nel forno e non aveva più nulla da offrire agli ospiti della corte, così lo sguattero di nome Toni offrì il suo lievito che aveva tenuto da parte per preparare un dolce alla sua famiglia e si mise ad impastarlo con uova, burro, scorze d’arancia, uvetta e canditi. Gli ospiti gradirono il dolce che così fu chiamato “Pan de Toni”, cioè “Pane di Toni”.

La seconda leggenda affonda le sue radici nell’aspetto romantico perché  il messer Ughetto degli Atellani, innamorato della figlia di un fornaio, si fece assumere presso la bottega ed inventò un pane dolce particolare che riscosse molto successo tra i milanesi e contribuì ad incrementare i commerci del futuro suocero.

Dal punto di vista storico però, il conte milanese Pietro Verri raccontò che nel XV secolo i fornai che producevano pane dei poveri, prodotto con il miglio, non potevano sfornare anche il pane dei ricchi, che invece era pane bianco, ma il giorno di Natale c’era un’eccezione: infatti sia ricchi che poveri potevano festeggiare con lo stesso tipo di pane, il pan de ton cioè il “Pane di lusso” condito con burro, miele e zibibbo.

Fino agli anni ‘20 del ‘900 il panettone aveva una forma bassa, fu poi il pasticcere Angelo Motta che ebbe l’idea di aggiungere più grassi, più tuorli d’uovo e di fasciare il dolce natalizio con la carta paglia in modo da farlo sviluppare verticalmente e dargli la forma alta che noi tutti conosciamo.

 

Pandoro_cut_01Da Milano ci spostiamo di circa 160 km più a est arrivando a Verona, città dell’altro dolce natalizio: il pandoro. Il dolce veronese ha una data di nascita ben precisa: il 14 ottobre 1894 il pasticcere Domenico Melegatti brevettò il nome e la ricetta del pandoro, chiamato così perché probabilmente Melegatti voleva ricordare i pan de oro, ovvero dei dolci conici tipici della Repubblica di Venezia che venivano impreziositi con foglie d’oro zecchino ed erano riservati a famiglie nobiliari.

Melegatti, per preparare il suo pandoro, prese spunto dal Natalin ,un dolce a forma di stella che era ricoperto di glassa, lui tolse la glassa facendo aumentare le uova, il burro e il lievito in modo da farlo lievitare di più pur mantenendo la forma a stella.

Il successo del pandoro fu così elevato tanto che  Melegatti  mise a disposizione un premio da mille lire a tutti coloro che erano in grado di presentare un dolce che come caratteristiche doveva assomigliare al  pandoro, ma nessuno riuscì a vincere il premio.

Panettone e pandoro quindi rappresentano i dolci caratteristici del Natale e alla fine possiamo dire che tra i due, sicuramente vince la qualità e la golosità della tradizionale cucina italiana. Quindi  sia se preferiamo il panettone, sia se preferiamo il pandoro, sicuramente passeremo un periodo gustoso e ricco di allegria.

Buone feste!

di Carmine Albanese

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