Sport e tecnologia: l’app che aiuta a ridurre gli infortuni

LA TECNOLOGIA NON RIVOLUZIONA SOLO LA QUOTIDIANITÀ, MA ANCHE IL MONDO DELLO SPORT. COME? STAVOLTA TRAMITE UN'APP

 

Al giorno d’oggi chiunque ha un’app per qualsiasi cosa: per trovare ristoranti, alberghi, voli low cost per raggiungere e visitare le mete più disparate, incontri amorosi (e non), giochi di qualsiasi natura, avventure e qualunque altra cosa vi venga in mente.

Si è quasi ‘schiavi’ di queste invenzioni che, in maniera molto pratica, hanno migliorato in un certo senso la qualità della vita. In una realtà come questa sarebbe stupido pensare che non ci possano essere app utili per lo sport. Attenzione però: non lo sport che praticano i comuni mortali, in salotto per buttare giù qualche chiletto di pancia (dovuto dal considerevole numero di birre, cocktail e apericene assimilate durante l’anno). Insomma, non le app per fare addominali e braccia a corpo libero tanto utilizzate nel periodo del lockdown.

TECNOLOGIA E AGONISMO – In realtà, si parla delle squadre professionistiche che vedono i loro progetti futuri focalizzarsi ed incentrarsi sui risultati di precisi algoritmi informatici. Essendo più precisi: i primi a capire l’importanza dei dati e delle statistiche nello sport sono stati gli americani. Meglio ancora, la squadra di baseball degli Oakland Athletics e il General Manager Billy Beane.

Con un piccolo budget messo a disposizione dalla società, al termine della stagione sportiva del 2001, Beane aveva l’obiettivo personale di vincere il campionato di baseball. Non ci è riuscito, ma cercando giocatori in base a determinate statistiche, dovute alla somma di algoritmi, ha rivoluzionato il modo di concepire lo sport.

In Italia esiste WyScout: una società fondata a Genova nel 2004 che supporta lo scouting calcistico, l’analisi delle partite e le dinamiche di trasferimento. Trasfermarkt è un altro sito, tedesco, contenente informazioni calcistiche (classifiche, risultati e trasferimenti dei giocatori e società) creato nel 2000 da Matthias Seidel.

HITRECH EVO: LO SPORT TRACKER – Altro prodotto dell’eccellenza italiana, Hitrech Evo si pone l’obiettivo di aumentare le prestazioni ed il valore di una squadra. Il programma funziona grazie a un dispositivo con la capacità di rilevare la posizione di tutti i giocatori in campo e che registra un innumerevole quantitativo di dati ogni secondo. La precisione e l’analisi dei dati è di assoluta veridicità. Si tratta di un oggetto estremamente leggero e dalle piccole dimensioni che non incide sulla performance degli atleti che lo indossano. Il funzionamento è molto semplice: emettendo un segnale (a bassissima potenza) riesce a garantire uno scambio continuo di informazioni tramite Radar perimetrali posizionati a bordo campo.

HITRECH EVO

 

IL CASO GETAFE – Mancava, però, un’applicazione che prevedesse e modulasse le sessioni di allenamento per diminuire gli infortuni, spesso determinanti durate la stagione sportiva. Ad ovviare a questa problematica è stato, per il calcio, il Getafe, la terza squadra professionistica di Madrid. Gli spagnoli, tramite la start up Zone7, sono stati capaci in due anni di registrare una riduzione del 70% del numero di infortuni e solo 8 casi – il numero più basso della Liga – nella stagione 2018/19, terminata con la conquista del quinto posto e dell’Europa League. A ribadire l’importanza di questa nuova tecnologia è stato Javier Vidal, preparatore atletico del Getafe, che ha dichiarato: “Questa tecnologia cambierà lo sport professionistico, perché rende oggettivi dei dati che prima venivano valutati in modo soggettivo e permette di prendere decisioni in tempo reale”.

 

COME FUNZIONA? –  Zone7 è un motore che fa previsioni, in grado di interpretare ed assimilare rapidamente l’infinito numero di dati che il club raccoglie quotidianamente: dai prodotti che misurano la forza e il grado di flessibilità dei calciatori, agli strumenti di tracking per analizzare i movimenti sul campo anche senza palla, passando per i carichi di lavoro, le valutazioni bio-meccaniche, i test atletici, i biomarcatori e la storia degli infortuni. Il meccanismo predittivo di Zone7 ha un tasso di precisione del 75% ed è quindi in grado di individuare circa 7 infortuni su 10, fino a 7 giorni prima che avvengano.

Dati importanti come il battito cardiaco, il sonno e il livello di saturazione del sangue vengono incrociati con informazioni sullo stile di vita dei calciatori per identificare segnali di fatica causati da condizioni di lavoro e stress eccessivi. Attraverso il costante monitoraggio dello stato di salute e della fatica fisica dovuta dai giocatori, si auspica di ridurre sempre di più il numero di infortuni che possono avvenire durante la stagione.

In un campionato sportivo in ripartenza post pandemia, dettato da partite sempre più ravvicinate e con una preparazione fisica estiva non usuale, la speranza è quella di preservare e mettere nelle condizioni migliori tutti gli atleti.

 

di Alessandro Borasio

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