Comunicare la sostenibilità con Sveva Sagramola: “Facciamo parlare di più i giovani”

La conduttrice di Geo&Geo ospite al castello di Torrecchiara per il Festival dello Sviluppo sostenibile parla di interconnesioni tra uomo e natura e di come non si parli ancora abbastanza di sostenibilità ambientale

Il Festival dello Sviluppo sostenibile di Parma quest’anno tocca anche la provincia. Il castello di Torrechiara ha infatti ospitato Sveva Sagramola, la nota conduttrice e autrice dal 1998 del programma televisivo di Rai3 Geo&Geo, che è stata protagonista dell’evento “Comunicare la Sostenibilità”.

Il festival è organizzato da Università di Parma insieme a Pentapolis Group, Gist e WWF Parma, promosso a livello nazionale da Asvis dal 2017, ha avuto sempre più diffusione nelle varie città italiane sotto forma delle più svariate proposte in cui si parli di Agenda Onu 2030 e dei suoi 17 obbiettivi. E’ inserito all’interno del calendario di Parma Capitale della Cultura 2020+21.

Intervistata da Giulia Berni, coorganizzatrice del Festival dello Sviluppo Sostenibile, la conduttrice Sagramola ha parlato di sostenibilità ambientale e di come è cambiato il modo di comunicare la sostenibilità e i temi ambientali dagli anni ’90 ad oggi.

“Per me, comunicare la sostenibilità significa sostanzialmente rendere le persone consapevoli dell’impatto che ogni loro gesto e stile di vita ha sul nostro pianeta. Con le nostre scelte, possiamo orientare i consumi, dare una scossa alle industrie, alla politica e ai governi perché avviino in tempi rapidi la transizione ecologica che è assolutamente urgente e necessaria. Potremo così anche scoprire la leggerezza e la bellezza di uno stile di vita più sobrio”.

E ancora: “Sostenibilità significa vivere nei confini, nei limiti che la natura ci impone. Già la parola limite dovrebbe essere una parola che ci fa riflettere, in quanto noi esseri umani ultimamente non abbiamo più il senso del limite, noi occidentali e paesi consumistici guardiamosolo al profitto. Bisognerebbe riscoprire  e recuperare la meraviglia per le cose nuove e riuscire a non danneggiarle, in questo caso si potrebbe ancora avere una speranza”.

La stretta interconnessione tra uomo e natura

“Penso che la pandemia abbia comunque toccato questo punto, essendo stata globale, tutti gli essere umani si sono ritrovati all’improvviso sulla stessa barca, senza nessuna differenza. – continua Sagramola – Il mio dubbio è che nemmeno questo sia servito per far capire a tutti che in qualche modo siamo collegati. Avremmo dovuto capire che noi esseri umani siamo un tutt’uno con i sistemi naturali, siamo come gli alberi, il mare, la terra. Bisognerebbe far parlare di più i giovani, perché loro sì che hanno questa consapevolezza. Per questo nel mio programma sto iniziando a far parlare di più loro”.

Durante l’intervista si è anche parlato di come far avvicinare le persone a questa tematica, in sostanza a vivere nel rispetto della natura e degli altri e come riuscire a convincere le più scettiche. “Sicuramente non è un’impresa facile, ci vuole più che altro impegno –  sostiene Sagramola – Innanzitutto bisognerebbe stabilire delle politiche finanziarie, cioè fare in modo che chi produce un prodotto che ha meno impatto sull’ambiente paghi meno tasse. Ma sicuramente, cosa più importante, cercare di informare più persone possibili e convincerle ad acquistare il prodotto per dei validi motivi”.

Infine si è parlato di quanto sia importante la sostenibilità oggi e che bisognerebbe continuare a parlarne ogni giorno tramite appunto festival, televisione, libri e articoli. Un argomento lasciato ancora troppo spesso marginale quando invece anche l’Unione Europea ci dice che la tansizione ecologica va compiuta al più presto. “Se tutti noi iniziamo a parlare di sostenibilità – conclude la conduttrice – diventantiamo una massa critica, un’onda che si muove e che si fa sentire. E io non smetterò mai di continuare a battermi per questo e parlarne”. 

di Simone Puccio

 

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