Generazione Y rassegnati, lo dice la scienza: è tutto una tragedia

Moriremo giovani, poveri e depressi: questo dice uno studio del 2019. Gliela daremo vinta?

Non è sufficiente il cambiamento climatico. Non bastano l’inquinamento, il sovraffollamento globale, il terrorismo. Nulla importano la crisi economica, quella petrolifera e l’emergenza idrica. Nemmeno l’insorgere prepotente dei Coronavirus è stato abbastanza.

No, a stroncare definitivamente le gambe ai millenials – ovvero quella già fortunata generazione nata dopo il 1981, ma prima del 2000 – ci pensa la scienza. Più precisamente uno studio di BlueCross BlueShield – THE HEALTH OF AMERICA dal titolo “The economic consequences of Millenial Health” che dimostra come effettivamente la mortalità dei nati durante la nostra generazione sia aumentata del 40%  rispetto a quella della generazione precedente (a parità di età).

La ricerca, condotta nell’ormai lontano 2019 e sfuggita alle masse forse a causa di un piccolo imprevisto chiamato Covid, dimostrerebbe come l’incidenza di patologie quali ipertensione e ipercolesterolemia sia notevolmente aumentata tra gli under 40, facendo di conseguenza schizzare alle stelle la possibilità di essere colpiti da infarto e malattie cardiache annesse.

Inutile nascondersi dietro l’illusione che lo studio, solo perchè condotto in USA, sia per gli Europei meno significativo. Se è vero infatti che, nell’immaginario comune, gli americani hanno come ideale di healthy life Home Simpson, è altrettanto vero che anche nel vecchio continente non è tutto dieta e ginnastica: infatti nell’arco temporale compreso tra 1975 e 2021, l’aumento del tasso di obesità in Europa ha registrato un +161%.

Se fino a poche righe fa eravate giovani allegri, amanti degli aperitivi e sprezzanti della bilancia – sacrosanto! – sappiate che le percentuali dicono che non avrete scampo. Ed è altrettanto inutile ora correre ai ripari ordinando l’intero campionario Foodspring e assumendo un personal trainer (sicuro di potertelo permettere davvero?): se non sarà il colesterolo a prendervi in contropiede ci penseranno sicuramente ansia e depressione.

Già, perchè le buone notizie non arrivano mai sole: a quanto pare la seconda maledizione dei millenials porta con sé tutto lo spettro dei disturbi della salute mentale. La tendenza all’iperattività e all’abuso di sostanze stupefacenti sono gadget in omaggio.

Se le premesse dello studio non erano delle migliori, le conclusioni non possono che essere da meno: l’aumento di problemi fisici e di disturbi mentali pare per forza di cose strettamente correlata con “uptick in millennial deaths from accidental overdose and suicide“. Fatica con l’inglese? In poche parole è facile che, dopo tutta la sequela di disgrazie generazionali tragicamente preannunciate, si vada incontro a overdose accidentali o a casi di suicidio.

Ma io dopotutto mi sento bene. Giusta obiezione. Magari siete in salute, fate controlli periodici dal medico, siete in pace con voi stessi e appagati dalla vita. Spoiler: non ha alcuna importanza. Non conta se vi sentite – o effettivamente siete – l’eccezione a una crudelissima regola.

E come no. No. Perchè l’intero ciclo economico-finanziario potrebbe risentire del crollo della generazione Y. Una persona malata difficilmente viene ritenuta in grado di essere produttiva, vale dire che difficilmente lavora. Se difficilmente lavora, ancor più difficilmente guadagna. E se non si lavora e non si guadagna, nemmeno si acquista. Dato che lo studio di BlueCross BlueShield  parla a tutti gli effetti di problematiche generazionali, non è difficile comprendere che ben presto l’intera generazione si impoverirà mediamente, che i singoli siano interessati personalmente dalla catastrofe psico-fisica oppure no.

E pensare che c’è chi sta peggio. La ricerca infatti è stata condotta negli Stati Uniti, dove il campione preso in esame ha senz’altro un problema – questa volta concreto – rispetto agli europei: la sanità privata. Non solo, quindi, ci sarà – a quanto pare – una generazione più malata, più depressa e più povera, ma crescerà anche la percentuale di malati, depressi, poveri che non potranno permettersi un’assicurazione sanitaria e che, per logica conseguenza, non potranno far altro che essere ancora più malati, depressi e poveri.

Eh ma così non se ne esce più. Vero. È che in un certo senso tutto questo ha quel non so che di comico. Ma come, prima siamo giovani nullafacenti svogliati che non hanno imparato l’importanza della fatica e poi esce fuori che c’è un dramma generazionale in corso e la Storia non se n’era accorta? Va a finire che questo studio ci assolve tutti – da cosa e agli occhi di chi non è chiaro -, certo non prima di averci predetto un futuro fatto di antidepressivi, droghe pesanti e tendenze suicide.

E allora che si fa? Niente. Assolutamente niente. Prendete atto che la scienza dice che è tutto contro di voi e ve ne fregate. Perchè ammettiamolo, non è solo la scienza a dirlo: anche politica e società non ci sono andati tanto per il leggero ultimamente. Politiche economiche ostinatamente sfavorevoli, lavori inesistenti o malpagati, impossibilità di fare progetti stabili per il futuro: sono forse questi gli ingredienti dell’ansia generazionale ora scientificamente messa nero su bianco?

Eppure non abbiamo certo smesso di cercare un lavoro migliore o di fare progetti (più o meno) a lungo termine. Forse perchè sono proprio le disgrazie generazionali – reali o solo preannunciate – che affiggono noi millenials a renderci i giovani che siamo: poveri – senza dubbio – esauriti, certo, ma ostinatamente attaccati a quel briciolo di prospettiva futura che né la politica, né la società, né tanto meno la scienza sono ancora riuscite ad offuscare.

 

di Bianca Trombelli

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