Dopo un rapporto sessuale siamo sempre appagati?

Il sesso è sempre piacevole? In molti, uomini e donne, hanno ammesso di essersi ritrovati almeno una volta nella loro vita in una condizione di disforia post-coitale, caratterizzata da tristezza e ansia

Dopo l’orgasmo, il raggiungimento massimo del piacere, molte persone non si ritrovano nella condizione di beatitudine post-coitale o post coital blissness, piuttosto in quella di disforia post-coitale o post sex blues, ossia una momentanea deflessione del tono dell’umore (vedi qui).

Solitamente, il sesso dovrebbe migliorare l’umore, in quanto si tende a rilasciare la dopamina e dovrebbe aumentare la serotonina, due neurotrasmettitori utili a prevenire la depressione. Ciononostante, la condizione di disforia è presente sia nelle donne ma anche negli uomini, e non dipende quasi mai dalla qualità del rapporto. Con il termine di disforia si fa riferimento a dei sentimenti di tristezza o di agitazione dopo il sesso consensuale, situazioni che possono sfociare anche in pianti e in un senso di malessere.

Nel 2015, Sexual Medicine ha pubblicato una ricerca a partire da 230 studentesse universitarie in Australia, di età compresa tra i 18 e i 55 anni, con un’età media di 26 anni. Il 46% di loro ha affermato di aver sperimentato la PCD (Postcoital dysphoria) nella propria vita. Il 5% di loro ha avuto sintomi nell’ultimo mese e il 2% ha detto di avere la PCD quasi sempre.

Nel 2018, il Journal of Sex & Marital Therapy ha pubblicato uno studio sulla disforia postcoitale negli uomini. A partire da un campione di 1.208 uomini, il 41% dei partecipanti ha ammesso di essere stato vittima di un tale episodio, mentre il 20% di loro ha rivelato di averlo provato nel mese scorso. Addirittura tra il 3% e il 4% ammette di vivere regolarmente questa condizione (al seguente link).

Le cause del post sex blues?

Fonte: nypost.com

Una possibile motivazione è un calo dei livelli ormonali: durante il rapporto sessuale, gli ormoni raggiungono l’apice del piacere, fino a quando non si prova però il bisogno di ritornare alla condizione di normalità, ed è in questo preciso momento che si avverte un senso di tristezza.

Un altro motivo può essere il rapporto sbagliato che si ha con il sesso. Molte persone sono state cresciute in un contesto molto rigido, dove il concetto di ‘sesso’ è sempre stato un tabù e motivo di vergogna. In molti altri casi questo senso di tristezza si può presentare perché si ha una connessione emotiva molto bassa con il partner, compiendo così questo atto come puro gesto meccanico al fine di soddisfare un bisogno naturale.

E ancora, può dipendere da una relazione insoddisfacente con il proprio partner ma anche magari durante un’avventura di una notte. In entrambi i casi, si possono avere delle aspettative che non vengono soddisfatte seguite da un senso di pentimento (vedi qui).

Anche la vergogna che si prova per il proprio corpo potrebbe essere una possibile causa, quel senso di inadeguatezza può causare in noi tristezza. Non bisogna nemmeno sottovalutare possibili traumi causati da relazioni precedenti, che indirettamente condizionano l’atto sessuale. Così sarà maggiore la probabilità di manifestare il post sex blues se si soffre di disturbi d’ansia.

I ricercatori della Queensland University of Technology hanno cercato in questi anni di approfondire maggiormente la tematica in questione. Robert Schweitzer, professore della QUT, ha affermato: “Tutti presumono che ciò che accade in camera da letto sia normale, ma ci sono una vasta gamma di risposte nel periodo di tempo immediatamente successivo all’attività sessuale consensuale, nota come fase di risoluzione […] ad esempio, ad alcune persone piace coccolarsi, ad altri piace stare da soli e ce ne sono altri, come abbiamo scoperto in ricerche precedenti che sperimentano ciò che viene descritto come blues post-sesso”.

Molti film mettono in scena l’atto sessuale, in parte banalizzandolo o comunque rappresentandolo per quello che non è, o almeno non sempre. Vediamo coppie di amanti che dopo un momento di grande passione cadono in un sonno beato e ristoratore, ma il più delle volte nella realtà, questo atto è seguito da pianti, da un senso di inadeguatezza che si prova. Non bisogna sentirsi sbagliati se ci si allontana dal quadro idilliaco a cui veniamo spesso sottoposti.

A prescindere dalla causa, la depressione postcoitale è un termine utilizzato per descrivere sentimenti negativi dopo il sesso consensuale, e non fa riferimento all’atto sessuale forzato.

Il sesso deve essere vissuto con spensieratezza: quali rimedi adottare?

Fonte: unsplash.com

Come si è visto il post sex blues non dipende per forza dal tipo di rapporto che si ha con quella persona, sebbene la qualità dell’interazione possa comunque influire. Se l’atto sessuale avviene tra due persone che sono implicate in una relazione, grazie a un rapporto stabile sarà più facile viversi il momento con più tranquillità, ottenendo anche un supporto emotivo su cui fare affidamento. Il più delle volte, comunque dipende da noi, dal rapporto che abbiamo con il nostro corpo. Sicuramente una possibile soluzione è dedicare a noi stessi il giusto tempo, rilassandoci prima di un qualsiasi rapporto, e concedendoci la naturalezza di ciò che avviene (al seguente link per approfondire).

Inoltre, il partner non deve fraintendere le lacrime come sinonimo di cattiva performance, sebbene possa succedere anche questo, piuttosto come reazione del tutto normale dopo un atto sessuale, stando vicino alla persona che sta “male” e rassicurandola. Solitamente, sono momenti di breve durata risolvibili con lo stesso amore che ha accompagnato l’atto.

Come ha detto la psicologa Patti Feuereisen: “Devi fermarti in quel preciso momento…prenderti cura di te stesso nel modo che preferisci […] magari chiedere al partner di portarti una tazza di tè caldo. Da qui si inizia a ricostruire e rimappare l’esperienza”. Bisogna cercare di entrare in intimità con sé stessi o con il proprio partner per circa venti minuti, favorendo così la connessione sessuale ma anche quella emotiva e fisica. È necessario tornare a godersi la propria sessualità.

Anche se i pregiudizi legati al benessere sessuale sono motivo di vergogna per molti, non c’è nulla di sbagliato nel cercare l’aiuto di un professionista.

di Patricia Iori

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