Challengers, non solo tennis

È in sala il nuovo film di Luca Guadagnino Challengers, che vede protagonisti attori come Zendaya, Josh O’Connor e Mike Faist

Luca Guadagnino –regista già noto grazie ai suoi film tra i quali citiamo Chiamami col tuo nome, Bones and All e Suspiria– torna al cinema con quello che sembra essere il suo ennesimo successo: Challengers. Successo indubbiamente raggiunto grazie alle sue doti da sceneggiatore, grazie alle quali solo nelle serate di anteprima il film ha incassato 1.9 milioni di dollari, ma anche per quelle nella scelta del cast. Nel film, infatti vediamo protagonisti attori del calibro di Zendaya (nota attrice, modella e a volte anche cantante, che deve il suo successo agli esordi con Disney Channel), Josh O’Connor (attore britannico celebre per i suoi ruoli in film come God’s Own Country e la serie tv Netflix The Crown) e Mike Faist (attore in film come West Side Story e The Bikeriders).  

La Trama

E per tutti quelli che non lo hanno ancora visto parliamoci chiaro, Challengers non è un semplice film sul tennis e sulle vicende amorose di tre aspiranti tennisti: è piuttosto un miscuglio di passione, amore e gelosia che caratterizzano la psicologia di ognuno dei tre protagonisti, una parafrasi delle loro vite raccontate attraverso il tennis. Il film racconta la storia di Tashi Duncan (Zendaya), una ex campionessa di tennis divenuta nel tempo allenatrice, che sta cercando di fare di suo marito Art Donaldson (Mike Faist) una promessa del tennis. Dopo un’importante sconfitta, che rischia di ribaltare la carriera del giovane atleta, Art si ritrova a gareggiare in un torneo di seconda fascia dove trova, tra i suoi sfidanti, Patrick Zweig (Josh O’Connor). E mentre flashback al passato si alternano ad un’importante partita presente, la tensione sale sempre di più, facendo sì che sia difficile togliere gli occhi dallo schermo anche solo per un minuto.  

Ciò che rende così tanto intrigante il film è infatti la psicologia dei personaggi, sviluppata da Guadagnino in maniera così profonda che non basta guardarlo una volta per comprenderli, o almeno non a fondo. Mettendo da parte un attimo il tennis -di cui comunque i tre attori hanno avuto numerosissime lezioni preparatorie con professionisti, per riuscire ad imitarli al meglio- lo spettatore si ritrova davanti a dei complessi rapporti psicologici che riguardano il potere, la coppia, l’amore e la vita: un miscuglio di cose che li portano ad essere così sbagliati ma al contempo così perfetti l’uno per l’altro.  

I protagonisti, tra il tennis e la vita

Patrick Zweig è un giocatore di tennis discreto -seppur mai arrivato al successo- che pieno di sé manca di disciplina, cosa che lo fa così risultare arrogante. Nonostante non giochi a livelli alti resta comunque l’unico (o uno dei pochi) che Art Donaldson non è mai riuscito a battere, e questo lo fa sentire un vincente anche se è ben consapevole di non esserlo. Ama il tennis, che infatti all’inizio del film sembra essere per lui più importante dell’istruzione; ama il fatto che grazie ad esso riesce a riversare tutte le attenzioni su di lui ma, più di tutto, ama il fatto che con esso possa creare una connessione profonda con il suo compagno di squadra –o avversario- Art, Come dice anche Tashi stessa “il tennis è una relazione”, e per quante relazioni potremmo avere nella vita, la preferita di Patrick Zweig sarà sempre quella con Art Donaldson.  Art è disciplinato, ha una tecnica tutta sua che migliora con il tempo e che lo ha portato a giocare a livelli agonistici molto alti quella che, per la maggior parte della sua vita, è stata la sua unica passione. Ma si sa che far diventare la propria passione anche il proprio lavoro, è un rischio che si porta dietro anche la probabilità che si possa perdere interesse, amore, e che lo si inizi a fare controvoglia e anche male. Per Art poi, questo concetto viene amplificato dal fatto che su di lui sente riversate tutte le aspettative e le speranze di una carriera finita male della moglie. Lo dice lui stesso si sapere di “star giocando per tutti e due” e ciò lo porta a stingere i denti prima di ogni partita e scendere in campo ad affrontare l’ennesimo avversario di quello sport che, in cuor suo sa, non gli appartiene più da tempo. Art ama profondamente la moglie Tashi, così tanto che è disposto a renderla felice in ogni modo, anche se questo vuol dire mettere da parte il proprio volere per corrispondere quello della moglie.  Tahi Duncan è un personaggio femminile fortemente complesso e complicato, la cui vita dipende interamente dall’amore per una cosa ed una cosa sola: il tennis. È così tanto devota allo sport da non riuscire più a capire chi sia lei senza il tennis, e questa cosa la distrugge profondamente se pensiamo che lei stessa, agli inizi del film, non voleva intraprendere una carriera da professionista da giovane, perché voleva saper fare anche altro oltre a “colpire una pallina con la racchetta”. Il non riuscire a distinguersi dallo sport la porta in una continua lotta con se stessa, che arriva al suo culmine quando ciò che lei ha di più caro le viene strappato via dalle mani. Tashi ama Art –e lo possiamo evincere dal fatto che, guidata dalla paura di perderlo, gli dà un ultimatum correndo subito dopo da Patrick pregandolo di lasciar vincere Art alla partita- e per questo lo supporta costantemente; ma non può negare nemmeno a sé stessa che una parte di lei lo ama soltanto perché, attraverso di lui, può rivivere in parte quelle emozioni che solo il suo vero amore le faceva provare: il tennis.  

Ti è piaciuto Challengers? Allora dai un occhiata a questi film

Potendo effettivamente parlare di un menàge a trois, con tutti i suoi risvolti psicologici tipici, se Challengers vi ha lasciato a bocca aperta, allora possiamo citare alcuni film che molto probabilmente saranno di vostro gradimento. Il primo è The Dreamers- I Sognatori di Bernardo Bertolucci, film uscito nel 2003 basato sul racconto The Holy Innocents di Gilbert Adair, passando poi a Jules et Jim-Jules e Jim, un film francese del 1962 diretto da François Truffaut. Un altro film che potrebbe davvero interessarvi, se interessati alle dinamiche dei triangoli amorosi, è probabilmente Y Tu Mamà También- Anche tua madre, film messicano del 2001 che affronta la vita di due amici adolescenti innamorati della stessa ragazza.  

Di Francesca Boschian

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