Student vs Food, cosa mangiano gli studenti fuori sede?

CARBOIDRATI, FRUTTA E VERDURA AL PRIMO POSTO. CIBI PRONTI BOCCIATI

La dieta del fuorisede Student vs FoodLa vita di uno studente universitario non è facile, si sa. Se poi si appartiene alla schiera dei fuori sede, le cose si complicano ulteriormente. Alle lezioni, alle nottate passate in bianco sui libri, agli esami, si aggiunge ogni giorno la fatidica domanda: “Cosa mangerò oggi?

La lontananza da casa spinge molti a cimentarsi nella preparazione di piatti tipici, ma anche a cadere nel baratro più buio della scatoletta di tonno.

L’Università di Parma conta su un alto tasso di studenti provenienti da altre città e regioni e tutto ciò fa sì che si crei un intreccio di tradizioni e dialetti, ma anche di cultura culinaria. Ma quali sono i prodotti e i piatti che quotidianamente salvano il fuori sede?

 

PASTA, FRUTTA E INSALATA – Dopo un sondaggio fatto tra 86 studenti universitari fuori sede, la maggior parte di età compresa tra 19 e 26 anni, si è arrivati a determinate conclusioni. Se si va a guardare il sondaggio risulta che gli studenti, durante la settimana, assumono un po’ tutti gli elementi necessari al proprio sostentamento. I carboidrati primeggiano, ovviamente, venendo consumati dal 63% almeno 4 volte a settimana. Le proteine, invece, vengono assunte in maniera più contenuta dal momento che il 37,5% li mangia 4 volte a settimana. Quello che sorprende, invece, è la percentuale di frutta e verdura: infatti addirittura il 56% degli studenti mangia frutta e verdura almeno 4 volte a settimana, un tasso decisamente alto, che dimostra l’importanza di tali alimenti nella dieta dello studente. “È importante consumare molta frutta e verdura, le porzioni giornaliere dovrebbero essere 5/6” affermano il professor Magnati e il dottor Piazza del Dipartimento di Clinica Medica e Sperimentale dell’Università di Parma e continuano: “Se si salta un pasto, per esempio il pranzo, è consigliato recuperare l’apporto di frutta e verdura a cena”.

Alla domanda “Qual è l’alimento che non può mancare in cucina?” il 66% ha risposto appunto pasta. La celeberrima scatoletta di tonno ha raggiunto il 37,5% a pari merito col pollo, ma la stessa percentuale hanno raggiunto anche insalata e frutta.

 

Alimentazione fuori sede arCUCINA FAST E TANTA ACQUA – Come previsto i piatti che richiedono molto più tempo di preparazione, oppure che richiedono ingredienti più insoliti vengono scartati. Un semplice esempio è la passata di verdure che viene scelta come piatto da preparare soltanto dal 4% degli studenti, o l’arrosto, fermo anche esso a 4%. Quasi a sorpresa, invece, troviamo in fondo alla classifica i cibi pronti, che vengono sì scelti dagli studenti ma soltanto una volta a settimana o addirittura mai. Il professor Magnati sottolinea comunque che i cibi pronti, se preparati correttamente e conservati mantenendo la catena del freddo, non hanno alcuna controindicazione. Inoltre, tra i cibi ideali per chi ha poco tempo, indica: “Pasta, pane o simili, stando attenti a limitare il consumo di prodotti da forno perché poveri d’acqua. Fondamentale anche il pesce, se non fresco anche surgelato o in scatola. Lo yogurt magro o parzialmente scremato è ideale per colazione ma anche per il pranzo, mentre con i formaggi in generale bisogna avere una certa moderazione e preferire quelli magri. Per un pranzo al volo è perfetto anche il Parmigiano: 50/60 g sostituiscono infatti una bistecca o una porzione di pesce.”

Durante il pasto, un ruolo fondamentale è giocato dalla bevanda. Il 50% di quelli che hanno risposto beve circa un litro d’acqua al giorno, ma addirittura il 27% ci dice di bere soltanto mezzo litro di acqua al giorno. Per quanto riguarda birra, vino e bibite gassate, quasi nessuno le consuma più di 4 volte a settimana e più del 53% non ne beve affatto. “Bere circa 2/2,5 l di acqua al giorno è basilare”, ricorda il professor Magnati, “in caso di idratazione non adeguata compare innanzitutto la stanchezza e i rendimenti nello studio e nello sport diminuiscono, per questo in particolare gli studenti devono fare attenzione a bere abbastanza. In ogni caso alimenti adatti alla loro attività sono, all’interno di una dieta equilibrata, le proteine (contenenti aminoacidi utili per il sistema nervoso), le vitamine ed alcuni minerali che hanno un potere protettivo nei riguardi dei radicali liberi.”

Nonostante questi risultati, bisogna sempre tenere conto di un dato di rilievo e prevedibile: il 75% degli studenti sceglie i prodotti in base al prezzo; questo dato ci porta quindi di fronte al problema economico che influisce senz’ombra di dubbio nella selezione e dunque nell’assunzione degli alimenti.

In conclusione ben il 63,5% ritiene di aver peggiorato il suo modo di mangiare da quando abita fuori casa, anche se tra i piatti forti indicati nel sondaggio ne spuntano di veramente appetitosi: c’è chi si cimenta nelle zucchine ripiene di pancetta e scamorza affumicata e chi preferisce invece il petto di pollo al pepe nero con verdure grigliate oppure, per andare più sul sostanzioso, la mozzarella in carrozza o la trippa alla fiorentina. Il must rimane però la pasta e in particolare la carbonara. Infine quasi il 70% degli intervistati ritiene di seguire un’alimentazione sana: tra libri, esami e quant’altro, i fuori sede non se la cavano quindi poi così male anche se la differenza con i piatti di casa c’è e si sente.

 

di Carlotta Ferrari, Fiorella Guerra, Silvia Palmieri e Marco Rossi

foto di Giorgia Aurelio

vignetta di Andrea Pinker

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