Via col tofu: tentazioni, sgarri e pentimenti vegetariani

BRACIOLE E CO.: COSA FA VACILLARE LE BUONE INTENZIONI?

VeganiSmettere di mangiare carne rappresenta per molte persone un traguardo. È una scelta di vita intrapresa per motivi etici o salutistici da quasi due milioni di italiani, i quali hanno rinunciato in modo categorico alle fettine appena tagliate di salame, al domenicale ragù della nonna e alle grigliate estive con gli amici. Due milioni di vegetariani e vegani integralisti o quasi. Il quesito vero è: quanti di fronte a queste ‘mele del diavolo’ sono realmente riusciti a resistere? Quali sono le cause più comuni che portano a sgarrare o, addirittura, a tornare indietro?

Letizia è una studentessa di 22 anni che da più di dieci ha deciso di smetterla di con la carne per intraprendere la strada del vegetarianismo: “È stata una scelta etica; all’inizio mangiavo solo la carne del contadino del paese, poi gradualmente ho eliminato tutti gli alimenti derivati. Non ho mai avuto veri attimi di debolezza, se non per piccolezze tipo l’odore del panino con la salsiccia della fiera…” Quindi anche ai vegetariani di lungo corso viene voglia di addentare il cinghiale alla brace in stile Asterix e Obelix? “È innegabile – prosegue la giovane studentessa – ti viene voglia, però non ho mai ceduto perché sapevo essere un desiderio momentaneo: non ne avevo realmente bisogno, era solo una questione di ‘memoria’ di quand’ero piccola. Il rimorso scaturisce in persone che non sono convinte fino in fondo oppure in coloro che diventano vegetariane per moda. Loro sono più esposti a questo genere di crisi .” Ed è abbastanza singolare che vi siano ‘debolezze’ capaci di indurre una persona, che ha compiuto una scelta di vita, a rinnegare ciò in cui credeva. La carne, quindi, è davvero un’esperienza irrinunciabile anche per i vegani o vegetariani convinti?
Guglielmo, vegano, racconta di avere sgarrato due volte con il pesce poiché “è un piatto che amo particolarmente, soprattutto se cucinato da grandi chef. Se i miei amici mi portano a mangiare in un ristorante stellato non mi tiro certo indietro. Sono giunto alla conclusione che in occasioni particolari uno strappo si possa fare. Lo faccio per non perdere delle esperienze di gusto non ritrovabili altrimenti.”

Lisa simpson vegetarianaEd è proprio in  questo genere di ‘esperienze irripetibili‘ che la convinzione di non mangiare alimenti animali vacilla vistosamente. L’intraprendente avventuriera Imma, diventata vegetariana da piccolissima, riferisce di aver vissuto un episodio simile in Senegal: “Un giorno andammo a vedere il più grande punto di attracco dei pescherecci della costa. All’inizio mi ha fatto impressione il fetore di umido, acqua salmastra e pesce crudo. Poi siamo passati nella zona del mercato, dove le donne preparavano i pesci da vendere all’interno del paese e alcuni li cuocevano in modalità street food. All’improvviso è giunto un fantastico profumo di pesce alla griglia… La più grande tentazione che ho avuto”
I viaggi in giro per il mondo e l’incontro di nuove culture rappresentano proprio quelle ‘esperienze irripetibili’ che mandano in crisi molti fermi sostenitori del vegetarianismo, rendendo forse veritiera l’affermazione di Heinlein “cedi alla tentazione: può darsi che non ti passi mai più vicino”. Letizia ha avuto al medesima sensazione: “In alcuni Paesi dell’Africa o del Sudamerica la tentazione è stata molto forte poiché non avrò più la possibilità di assaggiare cibi di altre culture, soprattutto per provare sapori al di fuori della mia quotidianità.”

Oltre a queste tentazioni in pieno stile ‘lontano dall’Italia, lontano dal cuore’ il ritorno al brasato e allo stinco di maiale può essere imputato anche dal condizionamento indotto dalle lunghe tavolate di amici?
Secondo Chiara, vegetariana da oltre trent’anni, è un dato assodato: “Da sempre mi è capitato di andare a cena da amici e di essere guardata male poiché non mangiavo carne. Mi è anche capitato di finire alla sera tardi in alcuni posti dove tutte le pietanze consistevano in alimenti di origine animale. In quel caso, cosa fai: muori di fame? Può capitare di sgarrare ed è successo a me in primis, ma solo per necessità. Se i miei amici fanno la torta salata col prosciutto e non hanno in casa nient’altro da mangiare, io per forza di cose mi devo adeguare.”
“I miei amici – continua Letizia – non la vivono come un disagio. Non sono una di quelle vegetariane fondamentaliste. Se posso dare un consiglio a tutti è: smettetela di rompere rispetto a quello che mangia la gente. Ognuno sceglie di mangiare ciò che vuole.”

Le intolleranze alimentari sono per i vegetariani una vera e propria maledizione, poiché comportano solo due alternative: passare al lato oscuro, cioè tornare a mangiare carne, oppure proseguire con il ‘livello successivo’, vale a dire diventare vegani. È stato il caso di un’altra Chiara, una giovane studentessa che ha dovuto interrompere la sua esperienza da vegetariana a causa di due allergie ai latticini e alle uova sviluppate nel corso degli anni nei quali aveva smesso di mangiare carne. “Il segreto – come suggerisce Chiara dall’alto della sua pluridecennale esperienza – è non abusare degli alimenti che sopperiscono alle proprietà della carne”.

Tra occasioni, tentazioni e costrizioni, possono essere diversi i motivi per tornare a mangiare carne, però, come dice Carla: “Se si prende questa scelta per una questione etica non è mai il rimorso a vincere.”

di Mattia Fossati

 

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