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Che lo si ammetta o no, l’argomento dieta fa parte della nostra quotidianità. C’è chi ne è ossessionato, chi simula indifferenza e chi ne è un fedele osservatore a fasi alterne.

Ho sempre dubitato di chi dice: “Io? Mangio di tutto, ma non ingrasso! Devo ringraziare il mio metabolismo”. Avete fatto caso che le persone magre giurano di mangiare un po’ di tutto e di non mettere su nemmeno un etto, mentre le persone in sovrappeso giurano di non mangiare troppo e, anzi, di ingrassare solo con l’aria che respirano?

Penso che alla base ci sia una non obiettiva valutazione della realtà. Diciamocelo chiaramente: per non ingrassare, o per restare magri, bisogna mangiare poco e, perché no, muoversi molto. Per le persone grasse o in sovrappeso sarebbe invece utile tenere un diario alimentare nel quale annotare i pasti consumati nell’arco della giornata. Il classico “A pranzo ho mangiato solo un primo, poi ho mangiato solo un’insalata, condita solo con un po’ di olio e sale, poi ho assaggiato solo un biscotto e un po’ di frutta” diventa una somma di solo che fa un totale calorico che spesso ci sfugge di mano.

Penso che, senza che sia necessario avere una laurea in materia, la verità, come spesso accade, stia nel mezzo. Mangiare di tutto un po’ e fare attività fisica può essere la ricetta universale da seguire. I chili di troppo, così come gli eccessivi chili in meno, sono un danno per la salute, fisica e mentale. Chi è ossessionato dal cibo, tanto da temerlo e limitarlo alla quantità che garantisce la sopravvivenza, è ‘malato’ quanto chi ne è ossessionato fino al punto di consumarne in quantità industriali.

La conoscenza del cibo, delle materie prime e della loro origine, la conoscenza dei luoghi di provenienza e della modalità di produzione, sono a mio parere elementi indispensabili per vivere l’alimentazione in modo consapevole e fare finalmente pace con se stessi e con il proprio corpo.

di Erika Bezzanti