Scaloppine rivisitate: petto di pollo al limone

LA RICETTA FUORISEDE DI QUESTA SETTIMANA PRESENTA UNA SORPRESA, SEMPRE AL MOTTO "OCCHIO AL BUDGET"

Eccoci giunti al terzo appuntamento con la nostra rubrica di cucina poraccia, ma sempre e comunque gustosa: un grande traguardo che merita di essere celebrato con un’aria di novità. Dopo due settimane all’insegna dei carboidrati, infatti, è finalmente arrivato il momento delle proteine! Sì proprio così, oggi tenteremo di passare allo step successivo, cimentandoci con un secondo piatto. Fuorisede, pronti ad immergervi nel favoloso mondo delle scaloppine al limone? Forse forse davvero pronti non li siamo nemmeno noi, ma state certi che questa preparazione riserverà non poche sorprese.

Tramandata dalla nonna alla mamma e poi giunta fino a qui, questa ricetta ha subito varie modifiche strada facendo. Un po’ per le capacità e un po’ per questioni di budget,  le scaloppine – propriamente di vitello – si sono trasformate in originalissimi e ben più ricercati petti di pollo, che quest’oggi non vedranno la solita e triste piastra nè saranno accompagnati da una misera insalata scondita.

Forse queste nostre valutazioni farebbero storcere il naso ad Elisabetta Canalis, la cui attività di chef è sconosciuta ai più, ma non per questo meno degna di essere raccontata. Vi lasciamo, giusto per par condicio, l’illuminante ricetta del petto di pollo della bella showgirl sarda, tra i massimi esponenti della nouvelle cuisine de’ noaltri.

Ma torniamo a noi e senza ulteriori indugi addentriamoci nel vivo della nostra ricetta un po’ rivisitata. Non serviranno magie, telefonate a casa o aiuti dal pubblico. Basta un pizzico d’attenzione ed il pollo non sarà mai stato così gustoso. Parola di boy-scout.

 

INGREDIENTI E UTENSILI (sempre con un’occhio al budget):

  • Petto di pollo a fette… ah dovrebbero essere scaloppine di vitello? Beh fa niente, abbiamo risparmiato;
  • Farina, ne basta una manciata… fatevela prestare dal vicino;
  • Burro;
  • Cipolla;
  • Succo di limone (comodo avere quello già spremuto, ma non siamo mica Paperon de’ Paperoni);
  • Sale e pepe q.b.

Vi serviranno inoltre: padella, coperchio, coltello, tagliere, spremiagrumi, piatto, forchetta: se avete le pinze siete al livello Bruno Barbieri.

PROCEDIMENTO

Prendete la padella, scaldatela – nel senso che dovete accendere il fornello a fiamma media –  e metteteci il burro, facendolo sciogliere. Nel mentre, da bravi chef stellati, tagliate la cipolla (bianca o rossa non importa, qualsiasi colore va bene) piangendo a più non posso nemmeno si trattasse di una delle soap opera spagnole più tristi. Ma ora vi chiederete: “Va bene tagliarla, ma come?”. Beh, facendo moltissima attenzione – come foste a lezione – prendete il coltello e, sul tagliere, fatela a lamelle, proprio come nella foto!

Ora, una volta che la cipolla è stata brutalmente sminuzzata e affettata, prendetela e mettetela in padella facendola appassire… ehm… deve cambiare colore, ma non diventare marroncina se no si è bruciata.

Nel mentre che la vostra verdura s’appassisce, passate al pollo ed alla sua impanatura. Prendete il piatto e versate all’interno la farina, evitando di spargerla per casa che se no poi tocca pulire. Aprite la confezione del pollo e dividete le fette, poi impanatele una ad una, facendo in modo che da rosate diventino candide come la prima neve dell’anno.

Sperando che non vi siate scordati della cipolla sul fuoco, è giunto il momento di unire le vostre belle bistecche e di coprire il tutto con un coperchio. Cuocete a fuoco medio girando di tanto in tanto in modo da non far attaccare i vostri petti di pollo.

Ed il limone? No, non lo abbiamo lasciato nel frigo. Prendetelo, tagliatelo a metà e spremetelo per ottenerne il succo. Quando le bistecche inizieranno a dorarsi – bastano pochi minuti per lato – aggiungete il succo direttamete in padella. Ora aggiustate di sale e pepe con la classica dose q.b. e fate andare ancora per un po’ (unità di tempo precisa e infallibile tra i fuorisede).

Una volta che il sughetto si sarà rappreso – ovvero sarà denso – spegnete i fornelli ed iniziate a leccarvi i baffi perché è giunto il momento di gustare il risultato del vostro duro lavoro! Buon appetito!

di Riccardo Cisilino

 

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