Cavallette per cena? È solo questione di tempo

GLI INSETTI SEMBREREBBERO AVERE TUTTE LE CARTE IN REGOLA PER RAGGIUNGERE LE NOSTRE TAVOLE

Stuzzichini di larveRicchi di proteine, economici, ecosostenibili. Gli insetti vengono sempre più etichettati come il cibo del futuro per le loro proprietà funzionali al sostentamento dell’uomo. Il professor Franco Antoniazzi, docente di Tecnologia dei prodotti dolciari e dei cereali all’Università di Parma, approfondisce il discorso, dopo aver tenuto un seminario presso il Campus dell’Università di Parma.
“I punti essenziali di questo argomento sono diversi, anche se in primis sicuramente è da ricordare l’eco-compatibilità di una dieta a base di insetti.” Il professore fa riferimento alla disarmante efficienza con cui gli insetti, in quanto animali a sangue freddo, convertono il loro nutrimento in proteine a disposizione dell’uomo. Per avere un riferimento, basta considerare che un bovino necessita di 8 kg di mangime per produrre 1 kg di carne, agli insetti ne occorrono invece solo 2 per produrre la stessa quantità di sostanza edibile. “Inoltre abbiamo un minor consumo di acqua, una minore produzione di CO2 e anche lo spazio che necessitano per la produzione è nettamente inferiore”, aggiunge Antoniazzi.
A differenza dei classici animali da allevamento però, gli insetti necessitano di una temperatura sempre molto controllata, che può oscillare tra i 15 e i 20 gradi e può aumentare in fase di riproduzione, tenendo in considerazione che la loro capacità di moltiplicarsi è direttamente proporzionale alla temperatura; questo comunque non comporta grossi consumi, confermando la sostenibilità di questi allevamenti.

Della stessa opinione è Giovanni Sogari, laureato in Scienze gastronomiche, assegnista al Dipartimento di Scienze alimentari e autore del libro ‘A tavola con gli insetti’. “Se effettivamente gli insetti prenderanno piede nell’alimentazione umana – afferma Sogari – sarà perché ne si percepiscono i lati positivi: il rispetto per l’ambiente, il basso consumo d’acqua, l’efficienza nel trasformare i loro mangimi in proteine per noi consumabili.” Non mangeremo più carne allora? Fortunatamente Sogari ha buone notizie per noi: “Non penso, però andranno a sostituire un’altra categoria alimentare. Mangeremo più o meno la stessa quantità di carne e continueremo a consumare pasta di grano. In tutto questo discorso non si può prescindere dal sapore: se un alimento non piace, non si vende, a prescindere dalle loro qualità estrinseche.”

Bancarella di insetti“Da un punto di vista nutrizionale ci sono stati risultati incoraggianti”, afferma il professor  Antoniazzi. “Sappiamo per certo che gli insetti contengono grandi quantità di proteine, anche se c’è ancora poca ricerca su quanto quelle proteine siano effettivamente biodisponibili”, ammette pur non perdendo l’ottimismo. “La composizioni in aminoacidi di queste proteine varia leggermente in base all’età e al tipo di insetto”, spiega il professore.

Potremo mai abituarci a consumare insetti? Una risposta potrebbe essere iniziare con prodotti che richiedono l’uso di farine ad esempio ad alto valore proteico. “La strada nel primo periodo deve essere diretta verso prodotti di nicchia, come le barrette energetiche. Successivamente altri prodotti come biscotti e hamburger potranno contenere le stesse farine”.
“Sul tempo che ci vorrà per vedere gli insetti sulle nostre tavole è difficile esprimersi – continua Sogari -. Quello che è interessante è che, superata la diffidenza e il disgusto iniziale, alle persone gli insetti piacciano. Paradossalmente credo sarebbe più difficile far mangiare la trippa ad un giovane piuttosto che una cavalletta col cioccolato”.

Ma a destare qualche preoccupazione è anche l’aspetto sanitario, considerando che popolazioni non abituate al consumo di certi alimenti potrebbero rivelarsi sensibili a determinati loro composti. La questione però non è semplice: “Qualsiasi proteina può dare un’allergia, ma in fondo un’allergia è una questione di sensibilità, quindi è difficile determinare le quantità scatenanti, tanto che in letteratura ci sono dati molto discordanti. Un esempio è l’allergia al sedano, che in Italia è quasi assente ma nel nord Europa è una realtà conosciuta.”

street food tailandeseE come si sta sviluppando il mercato della produzione di insetti per l’alimentazione? Il prezzo oggi si aggira sui cento euro al chilo, proprio perché sono ancora pochi i produttori specializzati e le grandi industrie scarseggiano. Ci si aspetta che nel momento in cui la produzione aumenterà e si diffonderà anche in Europa, allora i prezzi diminuiranno considerevolmente.
Se provare una qualche ‘leccornia’ a base di insetti occorre andare in una delle numerose fiere che si tengono sempre più spesso in giro per l’Italia, anche se ai sensi della legge gli insetti sono un prodotto di cui è vietata la vendita per scopo alimentare. Ci sono casi in cui questi insetti possono essere acquistati su internet, ma è necessario usare degli escamotage non del tutto legali, oppure richiedere dei permessi speciali, rilasciati però solo a condizioni veramente stringenti.
Dal punto di vista del mercato conclude Sogari: “Fare delle stime sul mercato è difficile, soprattutto in Occidente e in Europa, visto che è tutto fermo, anche a livello legislativo”. Ciò che è certo è che di insetti nell’alimentazione se ne sentirà parlare sempre più spesso: “Le poche aziende che se ne occupano stanno avendo tantissime telefonate da tutta Italia, a segno dell’interesse italiano per questo nuovo tipo di alimentazione.

 

di Matteo Buonanno Seves e Luisa Di Capua

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