Immatricolazioni +23.7%: in un anno recuperato 41% del calo quinquennale

I DATI DEL 2O15 TRA "CAMBI DI ROTTA STRATEGICI", RISULTATI RAGGIUNTI E OBIETTIVI FUTURI

Conferenza stampa immatricolazioni 2015-16“Cominciamo a raccogliere i frutti del cambio di rotta strategico avviato dalla nuova governance dell’Ateneo”: così il rettore Loris Borghi apre la conferenza stampa del 10 novembre tenutasi al Palazzo Centrale dell’Università di Parma per presentare i dati riguardanti le immatricolazioni dei corsi di laurea triennali e magistrali a ciclo unico per l’anno accademico 2015-2016.

TREND POSITIVO – Dopo il pesante calo che ha visto 1866 matricole in meno negli ultimi cinque anni, dall’a.a. 2010-2011 al 2014-2015, l’Ateneo registra ora un aumento delle immatricolazioni del 23,7%, circa 780 studenti in più rispetto all’anno precedente per un totale di 4086 giovani secondo i dati aggiornati al 3 novembre. “Il calo non era dovuto solo alla crisi economica del Paese – continua Borghi – ma anche ad un problema intrinseco all’Ateneo di Parma che era privo di un controllo di gestione. Dopo aver scoperto i dati precisi, sono partite le operazioni strategiche volte a mettere al centro lo studente: l’obiettivo è quello di recuperare le perdite avute”.
I numeri delle ultime immatricolazioni arrivano in risposta a un articolo del Sole 24 Ore del 2 novembre scorso in cui è emerso un dato allarmante: a livello nazionale le immatricolazioni tra il 2011 e il 2015 sono calate del 6,8% e in particolare Parma si trova seconda tra le peggiori in classifica con un -36%, preceduta solo da Reggio Calabria che ha registrato un -40%. L’Università di Parma, però, ha recuperato in un solo anno il 41% della perdita dell’ultimo quinquennio: ciò è stato possibile anche grazie all’abolizione dei test d’ammissione considerati, a detta della delegata alla comunicazione interna, marketing e ranking Beatrice Luceri, “strumenti non opportuni e validi per la selezione degli studenti”. Si spiega così il boom di immatricolazioni della facoltà di Economia e management che conta 613 studenti rispetto ai 367 dello scorso anno (+67%). Segno positivo anche nell’ambito farmaceutico con un totale di 88 studenti in più (+47%), ma la performance migliore arriva da Scienze matematiche, fisiche e naturali con +73%, pari a 702 matricole rispetto alle 405 del precedente anno accademico. Non mancano, però, le notizie negative relative soprattutto ai corsi di laurea in Giurisprudenza (-32%) e Scienze dell’architettura con un calo di 47 matricole (-54%).

Immatricolazioni 2015-2016UNIPR TRA PRESENTE E FUTURO – Tra gli elementi che hanno contribuito all’aumento delle matricole anche l’ampliamento dell’offerta formativa, i nuovi servizi attivati per gli studenti e il miglioramento delle attività di informazione e comunicazione. Come spiega la pro rettrice per l’area didattica e servizi agli studenti Maria Cristina Ossiprandi “l’azione si è concentrata sulla qualità della didattica e delle strutture, ma anche sulla politica di orientamento e sulle convenzioni con le aziende perché la terza missione dell’Università è la forte integrazione con il mondo produttivo”.
Tra le novità formative c’è il corso di laurea triennale in Scienze e tecniche psicologiche che ha registrato un’ottima performance nell’a.a. 2015-2016: anche se i dati relativi a questo corso non sono presenti nel prospetto presentato durante la conferenza stampa, dato che è stato attivato in collaborazione con l’Università di Modena e Reggio Emilia, conta già 270 matricole. La sua apertura è stata possibile grazie alle 1553 convenzioni in area psicologica, non solo all’interno del territorio dell’Emilia Romagna ma anche in Lombardia, Veneto, Toscana e Puglia.
E dopo i risultati ottenuti l’Ateneo guarda al futuro per cercare di migliorarsi ulteriormente. Per il prossimo anno sono previsti, infatti, due nuovi corsi, Linguaggi della contemporaneità per le industrie creative e Food system: management, sustainability and technologies. “L’obiettivo è quello di puntare sulla contemporaneità e investire sulle ricchezze culturali e agroalimentari del territorio”, spiega Ossiprandi.
Fondamentali per il direttore generale dell’Ateneo Silvana Ablondi sono poi le attività di orientamento in ingresso come l’Infoday, il Salone dello studente, i Corsi Idea e lo Sportello di Counseling, ma anche quelle di orientamento in uscita come il Job day che ha registrato un numero considerevole di partecipanti sia tra i giovani che tra le aziende. Ulteriori elementi che hanno contribuito all’aumento dell’attrattività dell’Università sono stati l’attivazione di un percorso specifico per gli studenti lavoratori, il riconoscimento di crediti formativi universitari per le attività sportive, culturali e di volontariato, la nuovissima Student card, l’incremento della didattica internazionale e i miglioramenti strutturali tra cui l’apertura del polo didattico del plesso D’Azeglio-Kennedy, del Giardino fotovoltaico al Campus o dell’Erasmus and International Home.

DIRITTO ALLO STUDIO La questione centrale (e più spinosa) è affidata alle parole della professoressa Beatrice Luceri: “Diritto allo studio, valorizzazione dell’impegno e delle capacità e valutazione dei casi singoli: questi i tre obiettivi,  i tre pilastri fondamentali che l’Università di Parma vuole sostenere”. Il discorso verte quindi intorno alle tasse, stabilite in base ai criteri di reddito e merito.”L’obiettivo è aumentare le fasce di retribuzione da 4 a 6 – spiega la delegata – in modo da alleggerire le fasce più deboli fino ad arrivare all’esonero totale dalle tasse”. Esonero già attuato nei confronti di chi ha dimostrato nel corso del suo percorso formativo “caratteristiche da stimolare e premiare”: per questo sono state esentate dal pagamento della seconda rata le matricole che hanno conseguito il diploma o la laurea triennale con il massimo dei voti. Ma non solo: gli studenti con la media più alta percepiscono uno ‘sconto’ sulle tasse che va dal 25 al 100%. Infine la valutazione dei casi singoli, secondo cui sono previste agevolazioni per gli studenti affetti da particolari malattie, che lavorano o che hanno disagi familiari. “Delle agevolazioni avute per lo scorso anno accademico – sottolinea Luceri – l’8% sono stati esoneri totali e il 10% riconoscimenti per merito. Ora gli obiettivi futuri rimangono l’alleggerimento delle fasce di reddito più debole, la semplificazione del pagamento delle tasse attraverso l’introduzione di una rata unica o di più rate da stabilire a seconda delle esigenze degli studenti e un più efficace coordinamento con le aziende di diritto allo studio”.

Nonostante questi miglioramenti, ancora molto bisogna fare per rendere la città di Parma e la sua Università sempre più accogliente per gli studenti. “I due problemi principali che andranno affrontati e risolti – conclude il rettore Borghi – riguardano la disponibilità di alloggi per gli studenti e i docenti fuori sede o stranieri e le convenzioni con la Tep per i trasporti”. Il questo senso si sta muovendo anche il Comune, rappresentato in conferenza stampa dal vicesindaco Nicoletta Paci e dal presidente del Consiglio Marco Vagnozzi che hanno ricordato una serie di azioni già intraprese volte ad incentivare la presenza in città di studenti fuori sede tra cui la riduzione dell’Imu sulla seconda casa e della Tasi per i parmigiani che affittano appartamenti agli universitari.

 

di Mariasilvia Como e Giuseppe Mugnano

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