Food e alta formazione: il rilancio della città passa per il Campus

PRESENTATO IL PROGETTO DELLA PRIMA SCUOLA INTERNAZIONALE SU ALIMENTI E NUTRIZIONE

Barilla, Borghi e ChiesiParma, ‘Città creativa della gastronomia dell’Unesco’, punta forte sul food. E lo dimostra il nuovo progetto firmato Università e associazione ‘Parma, io ci Sto!’: la realizzazione della prima Scuola Internazionale di Alta Formazione sugli Alimenti e la Nutrizione che avrà sede al Campus universitario.

FOOD PROJECT – Il progetto del dipartimento di Scienze degli Alimenti, con l’obiettivo di aumentare ricerca, trasferimento tecnologico e formazione nel settore, è denominato ‘Food Project’. Oltre alla nuova scuola di formazione, prevede la riorganizzazione strutturale del dipartimento con nuovi centri di ricerca e didattica efficienti, sale convegni, laboratori interni ed esterni, biblioteche e spazi a disposizione di ricercatori e studenti, imprese alimentari e professori di tutto il mondo. Alla presentazione della nuova struttura, avvenuta durante la conferenza stampa tenutasi lo scorso 5 ottobre al Centro Congressi di S. Elisabetta del Campus, hanno presenziato il rettore Loris Borghi, il presidente di ‘Parma, io ci sto!’ Alessandro Chiesi e il coordinatore del petalo agroalimentare Guido Barilla. “Tutti questi progetti verranno edificati all’interno del Campus, i metri quadri del terreno aumenteranno da 2mila a 6mila” ha spiegato il professor Carlo Quintelli, prorettore all’edilizia, ricordando i tempi di realizzazione: bando per la costruzione a fine gennaio 2017, inaugurazione del cantiere tra maggiogiugno 2017 e apertura della scuola entro l’anno accademico 2018-2019.

ChiesiI NUMERI – Questo grande progetto richiede un investimento di circa 8,75 milioni di euro, di cui 4,75 milioni sono già stati stanziati dall’Università. L’associazione ‘Parma, io ci sto!’ ha invece avviato la raccolta delle risorse sia attraverso i suoi soci, che con un ‘call’ a tutto il territorio: 2 milioni di euro per ora sono garantiti da Barilla, 750mila dalla Chiesi 250mila dalla Fondazione Cariparma. “L’unione del mondo della formazione insieme a quello della produzione –ha sottolineato Chiesi- rappresenta una sfida che sta nell’interesse del territorio e dei soggetti che qui vivono, studiano e lavorano. Richiede un impegno forte da parte di tutti, non solo economico: sono anche necessari lo spirito e la determinazione del voler fare. Non si pensa solo a costruire dei muri -ha proseguito- ma, parallelamente, a costruire quello che devono contenere. Questa scuola sarà il punto d’incontro per un’integrazione a livello universitario, europeo e mondiale. È un progetto che il territorio deve far suo -ha aggiunto- e che merita l’impegno da parte di tutti”. D’accordo anche Guido Barilla: “Il progetto è il più bel esempio che possa essere accolto come volontà di rinascimento”.

BarillaUNA RETE INTERNAZIONALE – Quello che la scuola si propone di offrire è una rete di collaborazioni interne ed esterne, di carattere nazionale ma anche internazionale. Come ha spiegato il professor Furio Brighenti, prorettore per la ricerca e docente al dipartimento di Scienze degli Alimenti, “il nostro Ateneo presenta già corsi molto specializzati sull’agroalimentare, ma con questo progetto si vuole creare una rete di professori che a sua volta abbia un intreccio di conoscenze estese nel mondo”. Per quanto riguarda l’aspetto prettamente formativo, la scuola fornirà diversi livelli di specializzazione professionale: uno lineare e un livello di formazione post-laurea. L’aspetto interessante di quest’ultima è che, secondo il progetto, verranno proposti dottorati di ricerca “che saranno sviluppati in maniera internazionale, quindi multisede, in collaborazione con altri atenei italiani ed europei”. Non solo: ci saranno, ha aggiunto ancora Brighenti, “master di primo e di secondo livello sempre in ambito internazionale, corsi di perfezionamento, summer e winter school, corsi di breve durata, corsi di aggiornamento e di formazione continua”.

‘Food Project” con la Scuola di Alta Formazione sugli Alimenti e sulla Nutrizione è un sogno concreto, la cui progettazione è partita circa tre anni fa nel segno di forti sentimenti rinnovatori, con il coinvolgimento di molte entità. “La nostra prima preoccupazioneha infine sottolineato il rettore Loris Borghi–  sarà mettere lo studente al centro delle nostre attenzioni. Uno studente sempre più a contatto con il futuro.

 

di Niamke N. Lynda e Tondolo Sonia

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